24 Febbraio 2023
Harvey Weinstein, fonte Facebook: FOX8
Una nuova condanna per Harvey Weinstein che recita 16 anni di prigione. L'accusa per l'ex produttore cinematografico è quella di aver aggredito e stuprato una ex modella e attrice russa a Roma, all'epoca nella Capitale per un festival cinematografico. Una condanna pesante che certifica come Weinstein terminerà i suoi anni dietro le sbarre. È stato un tribunale di Los Angeles ad emettere la sentenza definitiva.
Una ressa quella che si è creata contro Weinstein che negli ultimi anni è stato vittima di accuse da parte di almeno cento donne, uscite allo scoperto tutte nello stesso momento puntando il dito verso l'ex produttore a cui aveva dato una carriera, colpevole di averle molestate e stuprate. Dalla vicenda è nato il movimento #MeToo ma è chiaro come molte di queste attrici raccontassero il falso considerando che solo una decina sono riuscite a farsi ascoltare dalla magistratura.
A Weinstein questo non è bastato per evitare l'ultima condanna che significa carcere a vita. L'ex produttore sta già scontando una pena di 23 anni per una condanna a New York. L'uomo è stato definito "ansioso, deluso ma ottimista sulle sue chance di ricorso" da un suo portavoce prima di entrare in aula. "Sono innocente. Non condannatemi a una vita in prigione. Non ho mai stuprato o aggredito sessualmente Evgeniya Chernyshova (l'attrice e modella russa, ndr). Non l’ho mai conosciuta e lei non mi conosce. Sono in gioco soldi". Ma i giudici non l'hanno ascoltato condannandolo a restare in carcere fino al termine dei suoi giorni.
La condanna di Weinstein ha come oggetto un episodio risalente al 2013 quando l'ex produttore avrebbe stuprato nella sua camera d'albergo l'attrice e modella russa Evgeniya Chernyshova, all'epoca 34enne, presente a Roma all'edizione del Festival Los Angeles-Italia. La procura di Los Angeles lo scorso dicembre aveva raccomandato per Weinstein un minimo di 24 anni senza riduzioni di pena da scontare una volta esaurita la prima condanna.
Secondo il racconto, le prime molestie le avrebbe subite a Roma: Weinstein sapendola nello stesso hotel dove alloggiava, l’aveva invitata nella sua stanza. Sempre secondo la 43enne, nata in Siberia e madre di due figli il resto si sarebbe consumato al Chinese Theatre durante un tributo ad Al Pacino, 2013. Quando l'ex produttore si presenta non ricorda di averla già vista nella capitale. Si congedano, lei torna da sola nella sua stanza al Mr. C Beverly Hills. Dopo essersi svestita ed essersi infilata la vestaglia la reception chiama e avvisa che c'è un ospite, che strappa il telefono di mano alla centralinista: "Sono Harvey, e dobbiamo parlare". Dopo il primo rifiuto dell'allora 34enne ecco che arriva alla porta della sua stanza: "Sono Harvey Weinstein, apri. Dobbiamo parlare. Non intendo scoparti, ti voglio solo parlare", sono le prime parole.
Weinstein una volta entrato non si ferma davanti a nulla. La donna racconterà poi: "È la sola cosa di cui mi sono pentita negli ultimi 10 anni: aver aperto quella porta". Weinstein attraversa la stanza, si siede, inizia a parlare. Poi diventa furente: "Qualcosa è scattato, come un cambiamento nei suoi occhi", ricorda ora lei. "Mi sono resa conto che qualcosa non andava". La Chernyshova gli mostra le foto dei figli, della madre in chemioterapia, la fede nuziale. Ma lui "si è aperto i pantaloni e sono diventata isterica".
"Dopo che Weinstein ebbe finito, disse che mi avrebbe inviato i biglietti per un evento, e se ne andò. Mi sentivo molto, molto sporca e come se dovessi morire" ricorda la modella. Segue un decennio di depressione; alcolismo; la separazione dal marito, e poi la morte di lui.
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