20 Gennaio 2023
fonte: Twitter @Damianodanny1
Il nipote di Matteo Messina Denaro, Giuseppe Cimarosa, ribadisce la sua posizione contro la mafia e lo zio. Ha organizzato a tale scopo una manifestazione davanti a uno dei covi del boss, a cui hanno però partecipato 24 persone in totale, tolti i giornalisti ed i poliziotti. Durante un'intervista afferma: "Non si è trattato di una provocazione contro i mafiosi, ma di un invito ai miei concittadini a essere più coraggiosi". Giuseppe aveva chiamato a raccolta i suoi concittadini con un appello su Facebook e ha persino telefonato al sindaco. L'appuntamento era alle quattro del pomeriggio in piazza Ruggero Settimo.
"La mia iniziativa non è stata molto partecipata. Per paura o anche per indifferenza. Capisco che per molti sia difficile esporsi, ma è necessario. La mafia fonda la sua forza sulla paura della gente".
Giuseppe Cimarosa, 40 anni, è figlio di Rosa Filardo, cugina di primo grado di Matteo Messina Denaro e assieme alla sua famiglia, anni fa avevano rinnegato il boss: "Io mi chiamo Giuseppe Cimarosa. Ho una mia identità di persona onesta che ho costruito negli anni e con fatica. Non ci rinuncio per colpa di Matteo. Non sono un eroe, ho fatto una scelta, ho preferito la libertà e rimanere a casa mia. Però ho pagato un prezzo". Giovedì Giuseppe ha organizzato, davanti a uno dei covi del boss a Campobello di Mazara, una manifestazione, che non è andata benissimo a causa, spiega della paura e dell'indifferenza. "La gente forse adesso ha bisogno di un po' di tempo per ragionare e trovare un po' il coraggio. Io mi rendo conto che non è semplice, anche se non lo comprendo e mi fa un po' rabbia".
Erano solo in 24, tolti i giornalisti, i poliziotti e i bambini al seguito, presenti alla manifestazione organizzata da Giuseppe Cimarosa. Commenta così: "Non è andata bene, mi aspettavo tutt’altra partecipazione. Peppino Impastato andava a gridare sotto casa dei mafiosi, noi ci accontenteremo di andare a dire che sta iniziando una nuova era e oggi festeggiamo la cattura di Matteo Messina Denaro".
"La gente non deve avere paura. Se la gente smettesse di avere paura la mafia avrebbe più difficoltà a rigenerarsi", ha aggiunto Cimarosa, il cui padre Lorenzo è stato collaboratore di giustizia. "Noi da 10 anni, non avendo accettato il programma di protezione, abbiamo rischiato. Dopo l'arresto del boss mi sono reso conto di aver rischiato molto di più perché si nascondeva a pochi chilometri da casa mia. Che poi, in realtà non si nascondeva neanche".
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