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Intercettazioni telefoniche, Nordio: "Ok per reati di mafia e terrorismo”, ma no all'abuso nei reati minori

Il Guardasigilli annuncia la “rivoluzione copernicana” e dice: “Non vacilleremo”. Misure ad hoc in arrivo per contrastare le morti nelle carceri

18 Gennaio 2023

Intercettazioni telefoniche, Nordio annuncia la “rivoluzione copernicana” e dice: “Non vacilleremo”

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, fonte Imagoeconomica

Intercettazioni telefoniche, morti nelle carceri, presunzione di innocenza e certezza della pena. Sono molti gli argomenti toccati dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso della sua relazione al Senato sull'amministrazione della giustizia.

Uno dei argomenti più scottanti è quello delle intercettazioni telefoniche, soprattutto dopo la cattura del boss Matteo Messina Denaro e l’invito, neppure troppo celato, del procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia. Sul punto il Guardasigilli annuncia: “Contro l'abuso delle intercettazioni non vacilleremo”.

Intercettazioni telefoniche, non si toccano per mafia e terrorismo

"Non sarà mai abbastanza ribadito che non vi saranno riforme che toccheranno le intercettazioni su mafia e terrorismo", ha sottolineato il Ministro Nordio a palazzo Madama con l’intento, forse, di rassicurare la magistratura e l’opinione pubblica sulle intenzioni del Governo.

Ma tiene anche a sottolineare che il Governo terrà il punto fermo per mettere in atto quella “rivoluzione copernicana” in tema di intercettazioni e in, generale, sul sistema giustizia.  "Andremo avanti sino in fondo, non vacilleremo e non esiteremo”, ha annunciato.

Il tema delle intercettazioni è tornato a pieno titolo nella cronaca politica dopo le dichiarazioni rilasciate dal pm capo di Palermo, Maurizio De Lucia, nel corso della conferenza stampa sulla cattura di Matteo Messina Denaro. "Senza intercettazioni non si possono fare le indagini di mafia. Sono uno strumento indispensabile e irrinunciabile nel contrasto alla criminalità organizzata e alla mafia", aveva detto.

Di qui, la rassicurazione del Guardasigilli sulle registrazioni delle conversazioni telefoniche che non saranno messe in discussione se si tratta di reati di mafia o di terrorismo. Ma la “rivoluzione” ci sarà per tutti quei casi in cui un abuso dello strumento possa “far finire sui giornali, magari manipolate e selezionate, conversazioni di persone totalmente estranee alle indagini".

Morti nelle carceri: “intollerabile fardello di dolore”

Il Ministro Nordio promette misure ad hoc per contrastare le morti dei detenuti, un “fenomeno comune nel mondo ma che in Italia ha assunto toni di estremo allarme".

Le linee tracciate dal titolare di titolare del ministero della giustizia sono l'aumento dei posti disponibili e la riduzione del sovraffollamento delle carceri. Inoltre, intende potenziare le attività di recupero e di rieducazione dei detenuti, partendo dal lavoro. "Statistiche dimostrano che quando una persona ha lavorato in carcere e fuori trova lavoro dignitoso la recidiva è destinata a scomparire" ha affermato, ipotizzando come possibile misura per il reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro una defiscalizzazione delle retribuzioni.

 

Presunzione di innocenza e certezza della pena: i due punti cardine della giustizia

"Il nostro fermo proposito - ha detto Nordio durante la relazione al Senato - è di attuare nel modo più rapido ed efficace il garantismo del diritto penale. Realizzeremo la tutela della presunzione di innocenza della persona, assicurandone la dignità e l'onore durante le indagini e il processo”.

Un obiettivo che va di pari passo a quello di assicurare la certezza della pena “che non coinciderà sempre e solo con il carcere, ma che sarà comunque afflittiva, certa, rapida, proporzionata, e orientata al recupero del condannato, secondo il nostro dettato costituzionale".

Obiettivi stringenti non solo dal punto di vista legale e sociale, ma anche da un punto di vista economico: la mancanza di certezza del diritto costa all’Italia 2 punti di Pil e allontana gli investitori stranieri.

 

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