26 Aprile 2022
Roberto Bichi (fonte imagoeconomica)
Roberto Bichi ha lasciato la sua carica di Presidente del Tribunale di Milano in leggero anticipo, tre mesi prima di compiere i 70 anni e andare in pensione. La reggenza dell'ufficio - che sovrintende al lavoro delle numerose sezioni penali e civili, circa 350 giudici in tutto - è passato al magistrato Fabio Roia, capo della sezione autonoma misure di prevenzione, che assumerà le funzioni di presidente "facente funzioni" per alcuni mesi.
Il suo ruolo di reggente durerà fino a quando arriverà la nomina da parte del Csm. Si è infatti aperto il bando per la corsa alla presidenza a cui prendono parte, oltre allo stesso Roia, anche la vicepresidente dell'ufficio gip milanese Ezia Maccora, la presidente del tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa e molti altri.
Bichi ha lasciato metaforicamente il posto a quello che è il suo successore pro tempore, il reggente Fabio Roia, presidente della sezione misure di prevenzione e nominato nell'agosto del 2020 vicario. "Bichi ha interpretato la giustizia con cultura, eleganza ed efficacia", ha detto Roia nelle sue parole di saluto all'ormai ex Presidente del Tribunale di Milano. "Oggi ci sentiamo un po' più soli - ha aggiunto - perché ci viene a mancare un riferimento importante, silenzioso, ma autorevole".
La cerimonia di saluto è avvenuta nell'aula della Corte d'assise d'appello al primo piano di Palazzo di giustizia. Erano presenti magistrati, avvocati e rappresentanti delle forze dell'ordine, nonché il presidente della corte d'Appello, Giuseppe Ondei, il sindaco di Milano, Beppe Sala, il governatore Attilio Fontana, il prefetto Renato Saccone e il questore Giuseppe Petronzi. Con loro anche i protagonisti della vita giudiziaria degli ultimi anni, dall'ex procuratore Francesco Greco all'ex presidente del tribunale Livia Pomodoro, dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli alla presidente del tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa, dall'ex presidente del tribunale del Lavoro Piero Martello al presidente dell'ufficio gip Aurelio Barazzetta. Al saluto è intervenuto anche il presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano, Vinicio Nardo, che ha ringraziato Bichi "a nome di tutti gli avvocati, per tutto quello che hai fatto per la giustizia milanese".
"Un percorso professionale prestigioso e sempre accompagnato da grandi risultati. Si può dire che sia stato un magistrato che ha dato lustro alla magistratura sia come giurista, che come capoufficio, che come uomo. Un esempio da seguire per i giovani magistrati". Così il presidente della corte d'Appello, Giuseppe Ondei, che ha speso parole importanti per il collega che lascia dopo 43 anni di magistratura, di cui sette a capo del tribunale milanese.
Classe 1952, Bichi ha origini toscane. Si è laureato a Firenze ed è entrato in magistratura nel 1978. Ha svolto le funzioni di giudice penale anche a Milano fino all'89. Poi è passato al civile come giudice del Tribunale e della Corte d’Appello, prima di dirigere la terza e quindi la prima civile, occupandosi di tutela dei diritti della persona, responsabilità professionale, procedimenti richiedenti asilo. Presidente vicario dal 2011, nel settembre 2015 il Csm lo nominò successore della prima donna alla guida del tribunale milanese, Livia Pomodoro, di cui Bichi era stato il braccio destro a livello organizzativo.
La lettera di saluto di Roberto Bichi. (Clicca sull'immagine per aprire e scaricare il file)
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia