12 Dicembre 2022
Giorgia Meloni dedica un post su Facebook all'amica Nicoletta Golisano, morta nella sparatoria a Fidene nella giornata di ieri, dopo il ricovero e il tentativo di salvataggio in ospedale. Nel strage, altre due vittime coinvolte: Sabina Sperandio ed Elisabetta Silenzi. "L'uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti è stato fermato e spero che la giustizia faccia quanto prima il suo corso", commenta Meloni, aggiungendo che "la parola 'giustizia' non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così".
"Nicoletta era una mamma protettiva un'amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. E' stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d'arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma". Queste le parole della premier Giorgia Meloni, in ricordo dell'amica. "Nicoletta era mia amica. Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di 10 anni, Lorenzo". "Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte".
"L'uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti, e ha ferito altre tre persone, è stato fermato e spero la giustizia faccia quanto prima il suo corso". Il poligono dal quale aveva sottratto la pistola, poiché il porto d'armi gli era stato negato, è ora sotto sequestro. "Nicoletta era felice, e bellissima, nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo 5esimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così. Addio Nico. Ti voglio bene".
Durante la tragica sparatoria di Fidene, avvenuta ieri mattina all'esterno di un bar a Roma, in via Monte Giberto, nella zona di Fidene, per una lite di un consorzio, hanno perso la vita 3 donne e altre 3 persone sono rimaste ferite. Una quarta ha accusato un malore.
A sparare il 57enne Claudio Campiti, residente del consorzio, è entrato nel gazebo in cui si stava tenendo l'assemblea, ha chiuso la porta dietro di sé e si è avvicinato alla dirigenza. Ha estratto l'arma, precedente sottratta ad un poligono, ed ha sparato. Le vittime si chiamavano Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano, rispettivamente di 71, 55 e 50 anni. La Procura di Roma gli contesta il triplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, oltre al porto abusivo di armi.
L'uomo è stato trovato in possesso di 170 proiettili e di un secondo caricatore. Ha sparato 7-8 colpi, altri 7 erano nel caricatore dell'arma e altri 155 gli sono stati trovati addosso. Nel decreto di fermo la Procura di Roma contesta anche il pericolo di tentata fuga. L'indagato, infatti, aveva con sé al momento della sparatoria il passaporto e uno zaino contenente vestiti e 6mila euro in contanti.
"Era un consorziato conosciuto da tutti e in passato aveva fatto minacce verbali", racconta una testimone sopravvissuta alla tragica sparatoria. Claudio Campiti avrebbe sparato contro il consiglio di amministrazione del consorzio, ma l'arma si è inceppata ed è stato bloccato da alcuni consorziati che hanno anche sbloccato la porta. "Io mi sono salvata perché mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita ad uscire a carponi dalla sala", ha affermato la donna ancora sotto shock.
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