12 Settembre 2022
Lavandino del bucato (twitter: giuseppe_alto)
Una 67enne che dal 1995 viveva segregata in casa in provincia di Campobasso è stata liberata dai Carabinieri e collocata in una struttura protetta e sottoposta alle cure del caso. La donna vessata continuamente dal fratello e dalla cognata è residente a Bojano, ed il periodo della sua segregazione iniziò quando all'improvviso rimase vedova, allora 40enne.
La donna residente in provincia di Campobasso, per non soffrire troppo la solitudine accoglie l'invito del fratello e della moglie che la ospitano e le mettono a disposizione la stanza degli anziani genitori. I primi anni passano senza alcuna preoccupazione ma poi le cose cambiano. La donna, cominciata ad essere percepita come un peso viene obbligata a spostarsi in una stanza ricavata di fianco alla legnaia, al freddo e senza alcuna forma di riscaldamento. Le forze dell'ordine hanno ricavato che la porta poteva essere chiusa solo dall'esterno.
Per altro tramite uno spago legato ad un chiodo ancorato al muro. Un vecchio sistema rudimentale che impediva alla donna di uscire dalla sua stanza. Zero cure mediche ricevute durante gli anni. La donna veniva accompagnata di rado solo dalla parrucchiera sempre sotto sorveglianza dei coniugi, mentre per quanto riguarda il bagno doveva utilizzare la vasca del bucato una volta al mese. Non era concessa neanche una visita alla bara del marito. I carabinieri spiegano tutto in una nota.
"La 'resilienza' della donna è stata messa a dura prova negli anni, ma ha vinto la sua capacità di sopportare le gravissime privazioni subite, dalla libertà personale, a quella di parola e di autonomia, mostrando un desiderio di vivere ed uscire da tale situazione, cercando in ogni occasione di chiedere aiuto, con tentativi rimasti per troppo tempo inascoltati".
Qualche mese fa una segnalazione e i Carabinieri si mettono al lavoro. La donna pochi giorni fa è stata accompagnata nella stazione dei carabinieri del posto e sentita dal maresciallo. Assieme agli agenti anche un consulente nominato dalla procura di Campobasso. I coniugi che la tenevano segregata dovranno rispondere delle loro condotte e la 67enne non dovrà più far ritorno in quell'abitazione che per tanti anni è stata la sua gabbia. Gli agenti, riferiscono che la donna si è mostrata "lucida e precisa" durante il racconto, denunciando circa 20 anni di vessazioni da parte dei coniugi, i quali le hanno inflitto danni fisici e psicologici.
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