27 Gennaio 2022
Fonte: lapresse.it
Green pass illimitato per guariti e vaccinati con tre dosi a partire dal 1 febbraio. È questa la decisione del governo che andrà a sospendere il decreto attualmente in vigore, nel quale la certificazione verde ha la durata di sei mesi dall'ultima somministrazione. La scelta si è resa necessaria alla luce dell'esitazione di Ema e Aifa, che non hanno ancora dato l'autorizzazione per la quarta dose del vaccino anti Covid. Con il Green pass a sei mesi, il rischio era infatti che i vaccinati con tripla dose si trovassero in possesso di una certificazione scaduta senza la possibilità di rinnovarla. Al momento però, manca ancora il parere del Cts per poter rendere definitivo il provvedimento del governo.
Come già accennato, la misura del governo non è un'abolizione totale della scadenza del Green pass, ma soltanto una sospensione. Ciò vuol dire che in caso di via libera alla quarta dose da parte delle agenzie regolatrici potrà essere nuovamente ripristinata la scadenza a sei mesi dall'ultima somministrazione. Saranno cruciali in tal senso le prossime settimane, durante le quali potremo vedere gli effetti completi della variante Omicron sulla popolazione europea e di conseguenza sulla tenuta delle strutture sanitarie. L'esecutivo italiano dovrà inoltre necessariamente misurarsi con i governi degli altri paesi europei, che uno dopo l'altro stanno revocando gran parte delle restrizioni adottate finora.
Resta tuttavia la scadenza a sei mesi per chi ha soltanto una o due dosi di vaccino e non è guarito dal Covid. Nel frattempo il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l'ordinanza che consente, dal 1 febbraio al 15 marzo, a chi arriva in Italia dai Paesi Ue di entrare anche senza il tampone ma solo esibendo la certificazione verde valida. Una misura adottata dietro la forte richiesta dei presidenti di regione, preoccupati per le ricadute che le norme anti Covid del governo possono avere sul turismo locale e di conseguenza sull'economia dei territori.
Nel frattempo continua lo scontro politico sulla scuola. È prevista infatti una bocciatura della richiesta di lasciare in classe gli studenti positivi vaccinati e asintomatici. A spingere l'esecutivo verso questa decisione un'esplicita critica nei confronti di alcuni presidenti di regione, che inizialmente volevano tenere le scuole chiuse a gennaio a causa dei contagi tra i giovanissimi ora invece spingono per allentare le regole sulle quarantene, lasciando in classe gli alunni contagiati dal Covid.
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