23 Ottobre 2025
Alessandro Barberini Fonte: X @Destradipopolo
Dopo giorni di indagini serrate per l’assalto al bus del Pistoia Basket a Rieti, 3 ultras della Sebastiani Basket sono stati arrestati con l’accusa di omicidio volontario. Tra loro Alessandro Barberini, 53 anni, che davanti agli inquirenti ha ammesso di aver preso parte al lancio di pietre contro il bus, rilasciando dichiarazioni che lasciano attoniti gli investigatori: “Volevamo fargli vedere chi eravamo noi, che non avevamo paura. Anche io ho tirato un sasso, in tanti lo abbiamo fatto. Ma il mio non è stato quello che ha ucciso”.
Barberini, arrestato insieme a Manuel Fortuna e Kevin Pellecchia, ha confermato di aver partecipato all’assalto, cercando però di ridimensionare il proprio coinvolgimento. “Ho colpito la parte centrale del pullman, la mia era una pietra piccola”, avrebbe detto secondo quanto riportato da Repubblica. Le sue parole arrivano mentre emergono nuovi dettagli sulla violenza del gruppo di tifosi della Real Sebastiani Rieti, che domenica scorsa ha teso un agguato ai supporter pistoiesi di ritorno dalla partita.
Un altro dei 12 ultras che avrebbero preso parte alla spedizione punitiva ha ammesso la ferocia dell’intento: “Se avessimo preso l’autista avremmo fatto una strage”. Un clima di odio e contrapposizione che, secondo lo stesso Barberini, era già palpabile dentro il palazzetto: “Ho visto la partita di basket come ogni domenica. Ci sono state delle schermaglie accese dentro il palazzetto”.
Dopo la partita, il gruppo di reatini avrebbe tentato di affrontare i tifosi rivali a viso aperto. “Siamo andati dietro il PalaSojourner con l’intenzione di prenderci a cazzottate con loro, ma c’era la polizia”, ha raccontato Barberini. La presenza delle forze dell’ordine avrebbe spinto gli ultrà a cambiare piano, passando dal confronto fisico all’agguato con il lancio di pietre lungo la strada percorsa dal bus del Pistoia.
Nel corso del suo interrogatorio, Barberini ha anche chiamato in causa Giuseppe Aguzzi, ritenuto capo della curva Terminillo e già destinatario di un Daspo: “Con noi c’era anche Giuseppe Aguzzi. Eravamo in macchina, abbiamo aspettato che passasse il pullman e ci siamo messi lungo il guardrail”. L’uomo ha tuttavia negato di sapere chi abbia scagliato la pietra fatale: “Non mi sono reso conto che c’era una persona morta”.
Intanto, gli investigatori avrebbero acquisito un filmato considerato decisivo. Le immagini di una telecamera di sicurezza posizionata presso un distributore di benzina sulla Strada Statale 79 mostrerebbero il passaggio di una ventina di tifosi della curva Terminillo diretti verso il punto dell’agguato. Il video, ripreso a circa un chilometro dallo svincolo di Contigliano, sarebbe ora al vaglio delle autorità per identificare i veicoli e ricostruire i movimenti del gruppo, accusato di aver organizzato un assalto premeditato culminato nella morte dell’autista del bus, Raffaele Marianella.
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