26 Gennaio 2022
Fonte: lapresse.it
Molti "no-green pass" italiani (e non no-vax) sembrerebbe avere trovato un modo di viaggiare in Italia senza il certificato, sfruttando una "falla" nel sistema voluto da Speranza. I viaggi sono "tecnicamente" legali, anche se abbastanza complicati e costosi. Vediamo assieme come l'assurdo sistema regole-divieti voluto dall'attuale ministro della Salute e co. sia stato ampiamente sfangato.
Sarebbe sufficiente l’esito negativo del tampone rapido o molecolare per scavalcare i divieti. Da quanto ha appreso il Corriere della Sera da diverse fonti aeroportuali italiane e da personale delle compagnie aeree che segnalano un aumento del trend negli ultimi giorni, sarebbe facile viaggiare senza il certificato. Tanti, infatti, hanno capito che basta fare scalo in un Paese dell’Unione europea prima di raggiungere la destinazione nazionale per non essere obbligati a esibire il green pass.
Dal 10 gennaio, come è ormai di dominio pubblico, per imbarcarsi in aereo è obbligatorio il super green pass (per gli over 12). Ma qui c'è una falla grande come lo squarcio che ha fatto affondare il Titanic. Difatti bisogna esibire il certificato solo per le rotte nazionali. Per quelle internazionali — chiarisce una circolare del ministero della Salute — il viaggiatore deve seguire le regole del Paese di destinazione. E qui viene il bello: in Europa è sufficiente anche un tampone negativo (rapido o molecolare) che fa ottenere il green pass comunitario.
In questo caso, il "no-green pass" che arriva in Italia dai Paesi dell’elenco C (di fatto quelli dell’Ue) con un tampone negativo dovrà sottoporsi all’isolamento fiduciario di 5 giorni. Al termine del quale dovrà fare un altro tampone. Tuttavia nessuno controlla, o comunque i controlli sono veramente pochi.
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