08 Gennaio 2022
Vaccino Covid (fonte foto Lapresse)
Numeri da valutare con attenzione, ma con evidenza della scarsa efficacia del Super Green Pass e della non piena rappresentatività del dato relativo alle terapie intensive.
Il vero male del Covid-19 è rappresentato spesso da eccessivo allarmismo e disinformazione, in una situazione in cui numeri e informazioni forniti dalle autorità sanitarie e dalle varie strutture sul territorio sono di difficile lettura.
Ad esempio, nell’ultimo report dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) pubblicato l’8 Gennaio 2022 sono riportati i numeri dei contagi, delle ospedalizzazioni, delle terapie intensive e dei decessi di non immediata e univoca interpretabilità, oltre che di non forte solidità statistica trattandosi in alcuni casi di numeri piccoli.
Inoltre, si riferiscono a periodi non perfettamente comparabili:
- Popolazione: rilevata al 18 Dicembre 2021
- Diagnosi SARS COV 2: periodo tra il 3 Dicembre e il 2 Febbraio 2022 (probabilmente si tratta di un refuso, dovrebbe trattarsi di Gennaio)
- Ospedalizzazioni: diverso periodo, tra il 19 Novembre e il 19 Dicembre 2021
Ovvero, gli ospedalizzati sono parzialmente tali prima di aver preso il Covid, situazione evidentemente impossibile, a meno di considerare segmenti di dati di periodi differenti, e quindi non perfetta comparabilità.
- Ricoveri in terapia intensiva: periodo tra il 19 Novembre e il 19 Dicembre 2021
Ovvero, le ospedalizzazioni e le terapie intensive sono contestuali (ma in teoria l’aggravamento dovrebbe essere temporalmente successivo)
- Decessi: periodo antecedente, tra il 12 Novembre e il 12 Dicembre 2021
Ovvero, i decessi sono parzialmente prima delle ospedalizzazioni, e ancor prima delle diagnosi di Covid!
Situazione evidentemente impossibile.
Nei circa 30 giorni di rilevazione, il totale dei nuovi casi di Covid ammonta a 1.108.367 unità, con una crescita del 178% rispetto ai 404.745 del rilevamento del 24 Dicembre, dei quali 856.955 relativi a soggetti vaccinati e 251.412 relativi a soggetti non vaccinati, ovvero il 77% dei contagi sono relativi a soggetti vaccinati (rispetto al 65% nella rilevazione di Natale).
L’incidenza dei contagi sui vaccinati cresce nonostante dal 6 Dicembre sia stato introdotto il Super Green Pass, riducendo di molto la possibilità di circolazione e di accesso a molti luoghi e mezzi di trasporto dei soggetti non vaccinati.
Se confrontiamo invece l‘incidenza nel periodo dei nuovi casi sui totali di ciascun segmento, quella relativa ai non vaccinati è pari al 3,8%, mentre è dell’1,8% relativamente ai soggetti vaccinati.
Le ospedalizzazioni nel periodo si attestano a 16.751 unità, in crescita al 4,1% sul totale contagi (rilevazione natalizia al 3,1%), con una incidenza sostanzialmente paritetica tra vaccinati e non vaccinati.
Le terapie intensive nel periodo si attestano a 1.847 unità, stabili all’11% rispetto alle ospedalizzazioni, ma si dimezzano rispetto ai contagi, attestandosi allo 0,17% (rispetto allo 0,34% della rilevazione natalizia).
Decessi a 2.748 unità, lo 0,2% del totale contagi e lo 0,005% della popolazione, con maggior incidenza per i soggetti con età 60-79 e soprattuto sugli over 80 (ovvero, le categorie più “fragili”).
I decessi sono superiori alle terapie intensive, fatto non di immediata comprensione, e per il 57% relativi a soggetti non vaccinati (incidenza che si inverte nelle terapie intensive, dove i soggetti non vaccinati rappresentano il 65%).
Ovvero, mentre le terapie intensive, dove comunque i numeri sono “statisticamente piccoli”, evidenziano 2 non vaccinati su 3, il rapporto tende ad invertirsi nei decessi, i quali peraltro sono superori alle terapie intensive, quindi alcuni non transitano per le terapie stesse, rendendo, forse, il dato delle terapie intensive non il più importante da considerare, e riportando comunque i valori in linea con quelli delle influenze stagionali.
(di LS)
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