16 Dicembre 2021
Fonte: lapresse.it
L'Ue ha criticato la decisione dell'Italia di imporre tamponi anche ai viaggiatori vaccinati provenienti da altri stati membri, al fine di contenere la variante Omicron. La misura varata dal ministero della Salute ha infatti irritato non poco i funzionari di Bruxelles, che non hanno ricevuto alcuna comunicazione in merito all'adozione del provvedimento da parte del governo di Roma. La stessa Unione Europea ha ribadito la necessità di evitare misure sproporzionate per contrastare Omicron. Queste devono essere infatti "basate su criteri oggettivi e applicata nel più breve periodo possibile".
Oltre a rinnovare il divieto d'ingresso da otto paesi africani, l'ordinanza varata dal ministro Roberto Speranza ha imposto l'obbligo di tampone ai viaggiatori che arrivano da altri paesi Ue, anche quando questi sono già vaccinati, mentre nel caso dei non vaccinati al tampone si aggiungono altri 5 giorni di quarantena. Il provvedimento è entrato in vigore giovedì 16 dicembre e resterà valido fino al prossimo 31 gennaio 2022. Si tratta di una scelta condivisa anche dal premier Mario Draghi, che proprio ieri alla Camera ha dichiarato: "Sono stato informato dell’ordinanza. Omicron ha capacità di contagio nettamente superiore alle altre varianti, da noi i contagi con Omicron sono lo 0,19%, in altri paesi la variante è molto diffusa per cui si è pensato di attuare la stessa pratica che si usa oggi per i visitatori che provengono dal Regno unito. Non credo ci sia molto da riflettere".
La decisione del governo italiano non è però andata giù ai vertici Ue, sia per le sue caratteristiche che per le modalità con cui essa è stata approvata. Secondo quanto dichiarato dal suo portavoce Christian Wigand, la Commissione Europa non ha "ricevuto alcuna notifica sui test obbligatori per i viaggiatori provenienti da altri paesi Ue, inclusi i vaccinati". Il regolamento prevede infatti che "gli stati membri siano obbligati a informare la Commissione e gli altri stati con 48 ore di anticipo quando decidono restrizioni aggiuntive ai viaggiatori intra Ue. Restrizioni possibili solo quando necessarie, Basate su criteri oggettivi e applicate nel più breve periodo possibile". Bruxelles ha poi sottolineato come la notifica dell'adozione del provvedimento sia alla fine arrivata "su nostra insistenza" soltanto nel pomeriggio di mercoledì 15 dicembre.
La misura del governo italiano sarà comunque discussa al vertice del Consiglio Ue indetto per oggi, nel quale verrà illustrata anche la bozza di raccomandazione sui futuri provvedimenti anti Omicron. Nel documento è infatti previsto che eventuali restrizioni "non devono danneggiare il funzionamento del mercato unico e ostacolare in maniera sproporzionata la libertà di circolazione tra gli Stati membri o di viaggiare in Ue". Per l'Unione "uno sforzo coordinato è necessario", anche sula validità della certificazione verde.
Come evidenziato più volte dagli stessi funzionari Ue, la priorità rimane quella di muoversi all'unisono, anche se "c’è sempre lo spazio per decisioni nazionali o regionali. Dipende dagli sviluppi epidemiologici". Al momento il maggior numero di casi di variante Omicron è stato registrati in Norvegia, con 1.498 contagi, seguita dalla Danimarca con 310 e dalla Francia con 170. In Italia invece i contagi registrati della nuova variante sono appena una trentina.
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