01 Dicembre 2021
L'Alto Adige è la prima regione italiana a tornare in zona gialla, da lunedì 6 dicembre: ecco cosa cambia, le regole e le restrizioni. La decisione è stata presa a seguito dell'aumento dei casi da Covid 19, i quali, purtroppo, si stanno verificando ovunque nonostante una campagna vaccinale che è proseguita per un anno a ritmo serrato. A dare l'annuncio è stato l’assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann. Nella Regione, con l’introduzione della zona gialla, non ci saranno, sempre da lunedì 6 dicembre, più Comuni in zona rossa. Tali comuni erano attualmente 36.
Ecco, dunque che, appunto dopo un anno di campagna vaccinale, di Green pass, di terza dose, di vaccino ai bambini, abbiamo la prima regione a tornare in zona gialla. Per quello che può servire riprendere il gioco di "Strega comanda color", sarà l'Alto Adige la prima regione a chiudere - per il momento solo parzialmente - le serrande. Con tutta probabilità, in ogni caso, non si tratterà di una chiusura breve. Come successo l'anno scorso, infatti, la regione rischia di rimanere in giallo per tutte le festività natalizie. Piccola particolarità: l'anno scorso i vaccini non c'erano. Dunque, diverso copione ma sceneggiatura (o sceneggiata) dallo stesso finale.
Naturalmente, con la "zona gialla", scatterà in Alto Adige l'obbligo della mascherina all’aperto e la mascherina Ffp2 sui mezzi pubblici. Inoltre sempre lunedì scatterà il Super green pass. Per il resto, le regole sono sempre le stesse: mantenimento delle distanze, laddove è possibile (cioè mai sui mezzi pubblici, sempre dove non serve o serve a poco). E anche chiusura anticipata di locali e ristoranti. Perché, come ormai abbiamo imparato fin troppo bene, la Salute (tagliata e ritagliata negli ultimi anni dai vari Governi) è un Diritto mentre il Lavoro no. Infine, per metà dicembre in provincia di Bolzano dovrebbe esserci la cosiddetta "maratona vaccinale" per prime e seconde dosi ma anche "booster".
In Alto Adige i nuovi casi registrati sono 470. Sono stati effettuati 1.123 tamponi Pcr e 10.968 test antigenici. Resta stabile a 12 il numero dei pazienti in terapia intensiva, come anche nei normali reparti ospedalieri. Viceversa è sceso a 61 (-3) il numero di letti nelle cliniche private. Nelle ultime 24 ore non si sono, per fortuna, registrate vittime. Sono stati dichiarati guariti 64 altoatesini, mentre 10.475 sono in quarantena. Insomma, i numeri, a fronte di una popolazione che in Alto Adige è di 535 496 abitanti, Wikipedia alla mano, non giustificano il panico o le misure emergenziali che però sembrano piacere molto al Governo sempre in "Stato di Emergenza".
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