12 Settembre 2021
Fonte: lapresse.it
Eitan Biran, il bambino di 6 anni unico superstite del crollo della funivia del Mottarone, sarebbe stato portato dal nonno in Israele. La notizia è stata riportata dall'emittente israeliana N12 che parla di sospetto rapimento, in quanto il piccolo sarebbe stato "portato in Israele senza il consenso della sua famiglia in Italia".
La famiglia in Italia avrebbe, sempre secondo N12, avrebbe presentato denuncia di rapimento alla polizia. Il nonno Shmuel Peleg era venuto a trovare il nipote ma avrebbe dovuto riportare Eitan a Aya Biram, la zia che è anche tutrice del bambino. Il nonno però non è tornato e ha interrotto i contatti con la zia di Eitan, finché non ha mandato un messaggio: "Eitan è tornato a casa".
"Eitan è stato sottratto da una famiglia che non lo conosceva", ha detto la zia materna Gali Peri. Il bimbo al momento si trova in affido in Italia, presso la famiglia paterna, insieme alla zia Aya Biran. L'avvocato della famiglia della madre, Ronen Dlayahu, ha quindi avviato un procedimento per l'adozione di Eitan e il suo ritorno in Israele, accusando una situazione in cui il piccolo è "ostaggio di sconosciuti".
Si prospetta una vera e propria battaglia legale tra le famiglie dei genitori del piccolo Eitan, che dal mese di giugno, dopo il ricovero in ospedale per le ferite riportate nella caduta, è seguito da un team di psicologi e medici su per aiutarlo ad affrontare il trauma della perdita dei genitori. Eitan si trova oggi a Pavia, dalla sorella del padre, che vive in Italia e ha una famiglia con bambini della stessa età del nipote. La famiglia materna, invece, vive in Israele, da dove rivendica l'affidamento del bambino e il suo rientro immediato in patria.
La nuova vita di Eitan dopo la tragedia del Mottarone sembra destinata a vivere ancora una stagione difficile, fatta di conflitti famigliari agli antipodi del mar Mediterraneo. Gli zii da Israele denunciano: "Il diritto di Eitan è che dovrebbe avere una casa dove i suoi genitori volevano che crescesse: come ebreo in una scuola ebraica, e non in una scuola cattolica in Italia. È tenuto prigioniero".
"Tre mesi fa, la famiglia Peleg ha vissuto un'orribile tragedia. Eitan è stato portato da sua zia, Aya. Da allora, gli è stato impedito di avere un legame stabile e coerente con noi. Hanno preso il controllo del suo corpo, della sua mente e della sua anima, esattamente così, per tenerlo in Italia", hanno aggiunto. "Abbiamo un bambino israeliano a due ore di volo da noi. Si trova in un paese in cui i suoi genitori non volevano che vivesse, certamente non nel modo in cui dovrebbe essere educato", hanno poi concluso gli zii israeliani.
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