28 Luglio 2021
Scuola (fonte foto Lapresse)
Ci sono voluti solo pochi giorni per far approdare la proposta del Green pass anche nel mondo delle scuole. Con l'estensione della campagna vaccinale tra fasce d'età più giovani, per il Consiglio dei ministri l'iniziativa potrebbe contribuire ad alzare i livelli di sicurezza negli istituti. Ma non è così semplice. A poche settimane dalla campanella, il mondo dell'Istruzione è ancora nel caos e sono tanti i nodi critici che bisogna risolvere per tutelare studenti e personale scolastico.
Sull'efficacia dei vaccini nel contenere gli effetti più gravi del contagio da Covid19 sono d'accordo gran parte del mondo della medicina e della politica, ma arrivare all'obbligo potrebbe far emergere delle controversie. I giovani dai 12 anni in su possono vaccinarsi ora in tutte le regioni, e nella maggior parte dei casi agli studenti viene data la priorità anche senza prenotazione. Diverso invece il discorso per il personale scolastico, che era stata una delle prime categorie e a ricevere il vaccino nei mesi precedenti. Ma, anche in questo caso, non tutti hanno risposto all'appello e il ministero dell'Istruzione dovrà decidere come agire nei confronti di chi non è vaccinato.
L'ipotesi di estendere il Green pass, da poco approvato dal Governo per ristoranti al chiuso e grandi eventi, anche al mondo della scuola non ha accolto i favori di tutti. Come riporta il sondaggio de La Tecnica della Scuola, oltre la metà (il 50,6%) dei 6.700 docenti che hanno risposto al sondaggio si è detta contraria alla certificazione verde per lavorare nelle scuole. Un esito già di per sé emblematico ma che, guardando al resto delle risposte ottenute, risulta quasi confortante.
Il resto della comunità scolastica si mostra decisamente più ostile all’obbligo del Green Pass. Sia tra i genitori che tra gli alunni, mediamente 8 su 10 si schierano contro l’obbligo di avere con sé il 'certificato verde' (77,8% tra i primi; 82,9% tra i secondi). Stessa cosa tra i dirigenti scolastici (i contrari sono il 75,9%) e il personale Ata (il 78,1% non sopporta l’idea della certificazione a ogni costo). Una presa di posizione, la loro, che purtroppo si scontra con la scarsità di soluzioni al momento individuate per far tornare gli studenti in classe in sicurezza. Un problema che emerge soprattutto a fronte degli spazi chiusi inadatti, combinati con altri annosi problemi della scuola che vanno a includere anche trasporti e servizi fuori dall'aula.
Il ministero dell'Istruzione vuole evitare a tutti i costi il ritorno alla didattica a distanza per il terzo anno consecutivo, ma le alternative sul tavolo sono tante e confuse. Il Governo non esclude nessuna alternativa. Eventualità che, ad esempio, ha già messo in preventivo il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che la scorsa settimana ha annunciato: "È evidente che il mancato raggiungimento della soglia del 70% di immunizzazioni obbligherebbe le Direzioni scolastiche a mantenere il doppio regime: studenti vaccinati in presenza e didattica a distanza per chi non è vaccinato".
Ma il governatore della Campania non è il solo a voler introdurre l'obbligo vaccinale, infatti anche dall’Università Statale di Milano è arrivata una decisione che si muove nello stesso solco: per chi vuole richiedere un posto alloggio nel campus d'ateneo per il prossimo anno accademico, tra i requisiti che dovrà possedere ci sarà anche il Green Pass. Anche l’Associazione Presidi Italiana ha detto la sua in merito, schierandosi a favore dell’obbligo vaccinale per i docenti, che quindi porterebbe in automatico l’adesione al Green Pass. Tuttavia la discussione tra Governo, Ministero dell’Istruzione e enti del settore scuola è ancora aperta e non raggiungerà una soluzione a breve.
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