10 Aprile 2021
Fonte: profilo twitter Cronache della Campania
Le limitazioni imposte dalle zone a colori, in risposta alla pandemia di coronavirus, continuano a tenere sotto scacco l’Italia. Dopo un anno ancora non c'è un protocollo che permetta alle attività di poter continuare a lavorare in sicurezza.
Zone rosse, coprifuoco, chiusure imposte e sussidi economici che non arrivano o sono insufficienti: ecco gli elementi che hanno generato un clima di proteste, adesso sparse in tutto il Paese. Il comitato #IoApro sta organizzando una super manifestazione con 20mila persone a Palazzo Montecitorio, mentre da Nord a Sud piccoli gruppi di imprenditori e lavoratori fanno sentire il proprio dissenso.
A Napoli questa mattina i nagozianti hanno organizzato il "flash mob della mutanda": mutande alla mano, hanno chiesto di riaprire.
In piazza commercianti anche dei settori della moda, dei gioielli e dei capi d'abbigliamento per lo sport. 'L'intimo non trasmette il Covid mentre vestiti, scarpe e gioielli sì', è uno degli slogan tra quanti protestano.
In diverse piazze d'Italia hanno protestato anche gli agricoltori. Da Torino a Bari l'accusa è quella di essere stati esclusi da ogni tipo di ristoro. A protestare anche gli stagionali.
In alcune località turistiche sono scesi in piazza i lavoratori del settore turistico, tra i più colpiti dalle chiusure dovute alla pandemia. "Non c'è più tempo, basta parole, chiediamo certezze nei vaccini, programmazione per la ripartenza, per poter lavorare con dignità e sicurezza": a dirlo a viva voce oggi dal palco in piazza Tasso a Sorrento (Napoli), durante la manifestazione di protesta per lo stato di incertezza dei lavoratori della filiera del turismo, Giulia Riva in rappresentanza delle guide turistiche. Ma non solo lei ha chiesto certezze e vaccini per tutti, da chi lavora nel settore della filiera del turismo ai cittadini. "Siamo stanchi di essere ignorati, vogliamo lavorare con dignità, diritti e sicurezza": è la richiesta espressa oggi dagli operatori e dipendenti del turismo in una manifestazione di protesta a Forio (Napoli), nell'isola di Ischia, tenutasi in contemporanea con Capri, Amalfi e Sorrento.
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