28 Marzo 2021
Sono molti coloro i quali si chiedono com'è vivere a Milano, cercano opinioni e valutano tutti i pro e contro. I pro sono sicuramente tanti, e vanno dai più conosciuti (lavoro e servizi) a quelli meno considerati (la storia della città), ma ci sono anche i contro, come per esempio i costi della vita. La polemica è riesplosa, tra e altre cose, per le dichiarazioni di Federica Bosco, alle quali è seguita la replica di Luca Barabino su Il Corriere della Sera.
"Federica Bosco, che personalmente stimo e apprezzo come scrittrice, abbandona Milano e ha scelto di dichiararne le motivazioni", si legge da Il Corriere. La scrittrice aveva parlato del "mondo dell’editoria milanese, tra un evento ed una presentazione", asserendo di "aver fatto di tutto per essere giusta per questa città", per essere "to fit", dedicandosi a yoga, palestra, running, ma anche counseling, meditazione e volontariato.
Ma che Milano ha visto Bosco? Si è dunque chiesto Luca Barabino. "Non riesce a vedere la Milano di domani?" "È possibile se si hanno occhi diversi e lenti multifocali, ben concentrati su presente e futuro", risponde. Barabino ha poi asserito che la scrittrice non doveva "caricaturare" Milano. Perché fare di tutto per essere giusta in una città in cui puoi fare tutto essendo te stesso? "Questa città è diversa dal pre pandemia (come non potrebbe esserlo!) ma manifesta e pulsa di concretezza, di linfa vitale, di avanguardie e tendenze, di stili di vita, di architetture e ripensamenti del paesaggio urbano, unici al mondo".
Milano, come ogni città, è fatta di storia, ma, a differenza delle altre città, spesso nessuno se ne rende conto. "C’è chi anziché all’apericena ha sempre preferito la Pinacoteca di Brera, la Triennale, il Teatro alla Scala o l’Orchestra Sinfonica de la Verdi, o gli Arcimboldi, il musical di piazza Piemonte o il Teatro Parenti, il Nuovo e quello dialettale, il Manzoni, Zelig e il Ciak e molto altro", continua Barabini. "Questa città oggi vive di energia nel ripensarsi". "Nella voglia di fare nel riscatto perché ha serbatoi di intelligenza e cultura, di solidarietà e avanguardia. Basta alzare gli occhi e vedere che Milano non si è fermata e, nel cambiamento, si fa più bella: oggi la nuova Brera, Isola, Garibaldi, Porta Nuova e la zona Tortona, la nuova Bocconi, il Parco e la Fondazione Feltrinelli. Domani lo studentato in Bocconi, il progetto del Trotto a San Siro, quello di Porta Vittoria e di Bosco Navigli"
E ancora: "L’opera progettuale di De Lucchi, Boeri, Herzog, AraAssociati e molte altre archistar pervadono e ricostruiscono Milano. Sono le più belle riprogettazioni dei centri storici, di architetture e habitat che il mondo ci invidia".
Milano "è una città che se la butti giù si tira su". "Non è la città dello yoga - Barabino - continua e delle 12 ore di call e poi di una festa al Salone del Mobile. Mentre è certamente vero che il Salone del Mobile è l’evento fieristico più smart, innovativo e di tendenza al mondo: nessuna città internazionale ha saputo creare un evento così cool e portare in strada 20 milioni di persone che… nelle prossime stagioni torneranno".
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