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Autocertificazione, dichiara il falso e gup lo assolve: "Non c'è obbligo di dire verità"

Un 24enne era stato fermato a Milano in pieno lockdown e aveva sostenuto di tornare a casa dal lavoro, ma quel giorno non era di turno.

25 Marzo 2021

Lockdown

Lockdown (fonte foto Lapresse)

Aveva mentito sull'autocertificazione, ma secondo il gup non è un reato e per questo è stato assolto. Si tratta della storia capitata a un 24enne di Milano, che nel marzo 2020 in pieno lockdown da emergenza Covid, era stato sorpreso dalla Forze dell'Ordine fuori casa. L'assoluzione è arrivata in quanto "non esiste obbligo di riferire la verità". "Non è previsto da alcuna norma di legge" e, anche se ci fosse, sarebbe "in palese contrasto con il diritto di difesa del singolo", previsto dalla Costituzione. Queste le motivazione del gup Alessandra Del Corvo.

Autocertificazione, dichiara il falso e gup lo assolve

Per il giudice, continua sentenza, "è evidente come non sussista alcun obbligo giuridico". "Per il privato che si trovi sottoposto a controllo nelle circostanze indicate, di 'dire la verità' sui fatti oggetto dell'autodichiarazione sottoscritta, proprio perché non è rinvenibile nel sistema una norma giuridica" sul punto. Il giovane, difeso dall'avvocato Maria Erika Chiusolo, fermato per un controllo alla stazione Cadorna il 14 marzo, aveva dichiarato di lavorare in un negozio e che in quel momento stava rientrando a casa. A una successiva verifica, tuttavia, le Forze dell'Ordine hanno appurato che il giovane non aveva detto la verità.

"Le false dichiarazioni" di chi ha scelto "legittimamente di mentire per non incorrere in sanzioni penali o amministrative" non sono un reato, ha spiegato il giudice.

In un'altra sentenza, inoltre, è stato stabilito che anche il Dpcm è uno "strumento illegittimo". Questa diversa sentenza porta la firma del gip Dario De Luca del tribunale di Reggio Emilia. L'intervento del giudice era stato provocato dopo che una coppia, fermata in pieno lockdown dai carabinieri, aveva mostrato alle Forze dell'Ordine un’autocertificazione falsa. Da qui era nato un processo. Dopo un anno la vicenda si è però chiusa con l'assoluzione piena dei rei. A darne notizia era stata Cassazione.net, sito d’informazione giuridica.

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