12 Marzo 2021
Fonte: lapresse.it
Stando alla sentenza emessa dal gip Dario De Luca del tribunale di Reggio Emilia, il Dpcm è uno "strumento illegittimo". Il tutto è nato dopo che una coppia, fermata in pieno lockdown dai carabinieri, hanno mostrato alle Forze dell'Ordine un’autocertificazione falsa. Da qui è nato un processo, perché in Italia abbiamo sempre tempo per intasare i tribunali con questo tipo di cause. Dopo un anno, la vicenda si è però chiusa con l'assoluzione piena dei rei. A darne notizia è Cassazione.net, sito d’informazione giuridica.
I fatti risalgono al 13 marzo di un anno fa. Un uomo e una donna furono fermati in auto a un posto di blocco a Correggio, nella Bassa Reggiana. Lei ha compilato l'autocertificazione dichiarando "di essere andata a sottoporsi ad esami clinici". Lui "di averla accompagnata", motivando così lo spostamento per comprovata necessità di salute. I puntuali controlli delle forze dell’ordine accertarono però che "la donna quel giorno non aveva fatto alcun accesso all’ospedale". Scattarono così le violazioni del primo Dpcm emesso dall’allora premier Giuseppe Conte, l′8 marzo 2020, con le restrizioni di movimento dall’abitazione.
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Nei loro confronti è stato chiesto un decreto penale di condanna. Il giudice ha però spiegato che il fatto non costituisce reato. Questo appunto per l’illegittimità del Dpcm. In pratica, i due avrebbero commesso un "falso inutile". "Poiché proprio in forza di tale decreto, ciascun imputato è stato 'costretto' a sottoscrivere un'autocertificazione incompatibile con lo stato di diritto del nostro Paese e dunque illegittima", scrive il giudice.
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In sintesi, non si può imporre un obbligo di permanenza domiciliare che "nel nostro ordinamento giuridico" consiste in una sanzione penale restrittiva della libertà personale che viene irrogata dal giudice penale per alcuni reati all’esito del giudizio". Infine il giudice chiarisce: "Poiché trattasi di Dpcm, cioè di un atto amministrativo, il giudice ordinario non deve rimettere la questione di legittimità costituzionale alla Corte Costituzionale, ma deve procedere, direttamente, alla disapplicazione dell’atto amministrativo illegittimo per violazione di legge".
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