22 Dicembre 2025
Aimone di Savoia-Aosta con la moglie Olga di Grecia
Il Natale porta pace, ma non in Casa Savoia. I sostenitori di Aimone di Savoia-Aosta dicono la loro in merito alla pubblicazione di contenuti sulle figure dei membri di Casa Aosta
Non c’è pace in Casa Savoia, neppure per le festività natalizie. Dopo le notizie di natura sentimentale riguardanti Emanuele Filiberto e la sua ormai ex fidanzata messicana, i “partigiani” del ramo Savoia-Aosta esprimono la loro opinione su alcune pubblicazioni o “pseudo articoli” diffusi con l’intento di screditare il ramo Savoia-Aosta. Detta iniziativa, secondo quanto scritto nel comunicato, avrebbe come scopo attaccare non tanto il passato della dinastia, con storie distorte, ma di screditare il Principe Aimone. Secondo alcune letture dei fatti, poco precise dal punto di vista storico, Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta (13 gennaio 1869 - 4 luglio 1931) e sua moglie Elena d'Orleans strizzavano l'occhio a Mussolini. Un'interpretazione semplicistica: basti pensare che i quadrumviri De Vecchi e De Bono incontrarono la Regina Margherita, madre di Vittorio Emanuele III. Inoltre, come sottolineato da storici come Giordano Bruno Guerri e Renzo De Felice, Mussolini paventò con un bluff la sostituzione del Re con il Duca d'Aosta per far pressione sulla Corona, senza però riscontrare un vero e reale consenso da parte del Duca Invitto. Tant'è che il Principe Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta mantenne sempre un filo diretto con il Re. Tale stima, nonostante quanto dicono certi soggetti, prosegui anche con Amedeo di Savoia, Duca d'Aosta, eroe dell' Amba Alagi. Proprio questi, come più volte testimoniato, si dimostrerà un pacificatore in Africa orientale, ponendo fine alle violenze. Si pronuncerà contro le leggi razziali del 1938 e si porrà in contrapposizione direttamente a Mussolini contro l'ingresso in guerra nel 1940. In pratica, questi attacchi sono il frutto di una scarsa conoscenza storica, che va a braccetto, ovviamente, con la totale ignoranza in materia dinastica; infatti, proprio l'aver ignorato le leggi dinastiche escluse – sempre secondo il comunicato - il Principe Vittorio Emanuele dai suoi diritti successori. Ma ciò non importa ai sostenitori di Emanuele Filiberto – continua il comunicato - che pur di attaccare Aimone di Savoia-Aosta buttano in pasto ai media e ai social minestroni di false informazioni storiche e dinastiche, ottenendo solo il rinnovamento della nenia "monarchia uguale fascismo". In questo, per il bene di Casa Savoia, e della storia della dinastia e della Patria, si dovrebbe raccogliere l'invito e le parole del Principe Aimone, un monito a valorizzare la storia di questa dinastia, riscoprirla e valorizzarla: «Certo, ho sempre ritenuto di dover fare il mio dovere per la Patria, a prescindere dall'istituzione che la regge, come anche mio padre prima di me, al quale re Umberto Il disse: "L'Italia innanzi tutto!" quando mio padre gli chiese il benestare per servire in armi la Repubblica. lo sono stato ufficiale di Marina sulla fregata Maestrale, ed è stato per me un grande onore oltre che una bellissima scuola di vita. Oggi in Italia c'è una Repubblica e va rispettata; ma la storia d'Italia nasce con la monarchia, per questo ritengo che le affermazioni di mio cugino purtroppo contribuiscano a screditare la storia del casato e dell'Italia stessa. Questo mi addolora: la storia di Casa Savoia è già stata abbastanza stravolta, non stravolgiamola anche noi». «Come ho cercato di spiegare a mio cugino, sarebbe oggi giusto ridefinire il concetto e la funzione del casato, non contendendoci ruoli che non esistono più, ma lavorando insieme per tutelare la memoria storica dei Savoia. Purtroppo non ha voluto seguirmi in questo percorso per cui si, ho sprecato del tempo». Insomma, la saga dei due cugini Emanuele Filiberto e Aimone, e delle tesi dei loro sostenitori, continua senza sosta anche sotto le feste natalizie. Buon Natale !
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