10 Aprile 2024
Lunghezza 8 km, 3 ore di tragitto, 9 info point e affacci mozzafiato. Nella vasta scelta di gite primaverili è davvero singolare il “Sentiero dei Pianeti” in Alto Adige: percorso della Val d’Ega, facile e adatto a tutta la famiglia, che fa parte dell’Astrovillaggio di Collepietra (il primo ed unico in Europa) e permette di studiare il sistema solare tra vette, boschi e masi. Favorito da un cielo senza inquinamento luminoso - una manna per ammirare Marte, Venere, Giove - offre molte attrattive a tema come le visite nell’Osservatorio, le escursioni notturne sotto stellate favolose e gli eventi del bellissimo Planetario: dalle simulazioni di viaggi intergalattici con immagini in 3D fulldome al concerto rock “Dark Side Of The Moon” su musiche dei Pink Floyd tra straordinari effetti di luci e colori (21 aprile e 5 maggio).
Spostiamoci in Piemonte, nella zona del Roero, e vedremo che pittura e tartufi vanno a braccetto sui “Sentieri dei Frescanti”: camminate piacevolissime dove angeli, santi, madonne e taumaturghi sono il leitmotiv di dieci borghi pittoreschi, da Castagnito a Guarene, a Vezza d’Alba, e delle loro chiese con magici affreschi del X-XVIII secolo. Queste cappelle campestri, non plus ultra di poesia e misticismo, si aprono il sabato e la domenica da aprile a ottobre, e vi si accede anche registrandosi all’app “Chiese a Porte Aperte” con narrazione audio. Sullo sfondo, le spettacolari Rocche: guglie e voragini dovute a un’erosione millenaria dove si organizzano wine tour, bio-picnic nei “ciabòt” (casali), degustazioni di miele e scampagnate nell’area dei tartufi con l’esperto “trifolao” (cercatore) e il suo cane, o in autonomia con audioguida che serve anche da gps. Inevitabile una tappa nella vicinissima Alba, regina dell’inestimabile tubero: ora quello nero estivo, cucinato con i caratteristici “tajarin” (tagliolini), in autunno quello bianco dell’omonima Fiera Internazionale, rinomatissima, dal 12 ottobre all’8 dicembre.
E volendo immedesimarsi nei placidi pellegrini medievali, tra manieri e monasteri? La “Via degli Abati” è lì apposta e prodiga scorci impervi sulle mulattiere dell’Appennino piacentino-parmense in Val Trebbia e Val di Taro. E’ ricca di pace, fioriture di orchidee e angolini fiabeschi come il Castello di Rivalta, nella frazione di Gazzola, aperto a visite guidate, con Private Spa e punti di ristoro per assaggiare le star locali: coppa Dop e vino Gutturnio. Imperdibile una sosta a Bobbio, con l’Abbazia di San Colombano del 614 e il Ponte Gobbo a 11 arcate tutte disuguali, e a Borgotaro, patria del sublime fungo porcino Igp: ha un museo tutto per sé, furoreggia in tutte le salse (fritto, trifolato, nelle frittate, sulla pasta) ed è il protagonista della Fiera annuale tra stand, show-cooking e percorsi dedicati (14, 15, 21 e 22 settembre).
Infine, cammina cammina eccoci al MoMa…come?! e che, siamo arrivati a New York? No, non esageriamo, è il Chianti, in Toscana, con i suoi rossi da capogiro che finiscono su Wine Spectator un giorno sì e l’altro pure. E qui è successo che molti artisti internazionali, dal 2004, a 10 km da Siena, hanno visto il bosco di Pievasciata, scelto il luogo adatto e creato un capolavoro. E’ nato così il “Parco Sculture del Chianti” con installazioni site-specific permanenti in acciaio, neon, bronzo: coloratissime, perfettamente integrate open air in 7 ettari di lecci e querce, e sempre diverse grazie ai meravigliosi giochi di luce e ombra, alba e tramonto che le accarezzano senza posa. Scaricando l’app gratuita “ChiantiPark” da Apple Store e Google Play Store le si scova lungo un gradevole tragitto di 1 km e mezzo, entrando nelle opere interattive, per esempio negli 80 metri del “Labirinto” di Jeff Saward in brillante vetrocemento. La reception è l’unico punto vendita in Italia con oggetti di design del MoMa newyorchese. E a due passi il contemporary prosegue nel borgo di Pievasciata dove si passeggia tra altre figure variopinte: in testa la “Lucertola Muraiola”, quasi 4 metri, realizzata con 180 kg di ferro da un’idea di Piero Giadrossi, ironica e giocosa.
Di Carla Di Domenico.
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