15 Dicembre 2025
Donna Grazia
L’8 novembre 2025 alle ore 19:30, la Città di Brindisi si è raccolta per rendere omaggio a una delle sue figure più illuminate: la contessa Donna Grazia Balsamo, benefattrice, educatrice e simbolo di dedizione al prossimo, nonché fervente e devota cattolica.

A settantadue anni dalla sua scomparsa, la comunità ha voluto ricordarla con una cerimonia intensa e partecipata, che ha unito, storici, familiari della Contessa e cittadini comuni in segno del ricordo e della gratitudine nei suoi confronti.
La commemorazione si è svolta presso la Chiesa del Sacro Cuore, in Brindisi, meglio nota come Chiesa dei Salesiani. L’evento ha ripercorso le tappe della sua esistenza, svelando una nobiltà interiore ben più profonda di quella conferitale dal titolo di contessa, e un impegno decisivo nell’arrivo dei Salesiani a Brindisi. La celebrazione, organizzata dai Salesiani, ha visto la partecipazione dello storico brindisino Prof. Antonio Caputo, che con una suggestiva esposizione multimediale, nel riproporre aneddoti sconosciuti ai più, ne ha ripercorso le vicende umane e religiose.
Durante la cerimonia, sono stati ricordati episodi che hanno evidenziato una sorprendente analogia con la figura di Don Bosco, e letti alcuni versi di una poesia del sacerdote brindisino Don Pasquale Camassa, che raccontano con toccante lucidità l’impegno di Donna Grazia per l’istruzione dei giovani e giovanissimi e l’assistenza ai più deboli.
Particolarmente emozionante è stata la spiegazione tenuta dal Professore Caputo, che ha ricordato come l’eredità di Donna Grazia continui a ispirare le nuove generazioni. Grazie a questa spiegazione, sento la sua figura molto vicina, benché non abbia avuto la fortuna di conoscerla.
Tra i momenti più toccanti della commemorazione, il Professor Caputo ha rievocato episodi concreti della vita di Donna Grazia, che hanno messo in luce la sua straordinaria somiglianza con San Giovanni Bosco. Come il Santo torinese, anche lei dedicò la propria esistenza alla gioventù più fragile, con spirito di sacrificio e amore incondizionato. «Ella fu lo strumento prezioso nelle mani della Provvidenza, per la realizzazione di una grande opera», ha ricordato Caputo, sottolineando come la Contessa avesse rinunciato a ogni agio per donare parte di ciò che possedeva “per la salvezza dei giovani poveri e disagiati di Brindisi”.
Durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, Donna Grazia non esitò a recarsi a piedi o in calesse dai Salesiani, attraversando una Città ferita, pur di portare conforto e aiuto. «Bombardamenti, uomini in divisa, armi, ripetuti crolli, non interruppero la sua missione; imperterrita e noncurante del pericolo, portò avanti il suo progetto, che era pure quello di Don Bosco: togliere i bambini più poveri dalla strada e formarli cristianamente e culturalmente per dar loro un futuro». In un passaggio particolarmente evocativo, il Professore ha raccontato come la Contessa, “nascondendosi il cibo sotto la veste, andasse davanti alle case dei poveri della Città per dare loro generi di prima necessità, nel più assoluto anonimato, coprendosi il volto con uno scialle così da non essere riconosciuta, incarnando il passo evangelico: ma quando fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra (Matteo 6:3)”.
Il suo spirito materno e la sua dedizione quotidiana la resero una figura insostituibile per la comunità salesiana: «Si può dire che tra la Contessa e i Salesiani si stabilì un grado di familiarità tale, tanto da essere considerata e meritare l’appellativo di mamma dei Salesiani». Similmente a Don Bosco, anche Donna Grazia credeva che “educare il cuore dei giovani fosse essenziale per guidarli verso una vita giusta, laboriosa, onesta e produttiva”.

Foto ritraente ragazzi dell’Opera salesiana giocare a pallone e con una giostra (fonte: la Mamma dei Salesiani di Salvatore Barone, Unione ex allievi di Don Bosco-Brindisi 2003)

Momenti di svago tra i ragazzi dell’Opera salesiana
Donna Grazia Balsamo, pur appartenendo all’aristocrazia, non ignorò mai i bisogni dei più fragili. La sua nobiltà non era solo di titolo, ma soprattutto d’animo. Scelse di vivere nella semplicità, dedicandosi con umiltà e instancabile zelo alla comunità brindisina. «Scelse per sé la povertà e la castità evangelica», scrive il Professor Caputo, e lo dimostrò con gesti concreti: pulendo personalmente la Chiesa, cucinando per i bambini poveri, occupandosi degli arredi sacri e non esitando a servire i pasti qualora mancasse il cuoco. Fu lei, con le sue sole forze, a rendere possibile la rinascita dell’Opera Salesiana a Brindisi: «Nel ricordato anno 1930, la Contessa Grazia Balsamo donò parte delle sue ricchezze, per la salvezza dei giovani poveri e disagiati di Brindisi». Acquistò personalmente «25.000 mq del fondo denominato “Santa Chiara”» e si adoperò in prima persona per la realizzazione della Chiesa e della parrocchia, senza alcun aiuto statale.

A suggellare l’affetto e la stima che la Città nutriva per lei, il sacerdote Don Pasquale Camassa le dedicò versi che giocano sul suo nome e sulla grazia che incarnava: «E la tua “grazia” assurge a gran virtù, quando tu esalti il Cuore di Gesù».
Nobili, borghesi e popolo ne avevano profondo rispetto, Donna Grazia fu un esempio vivente di carità silenziosa, di fede operosa, di umanità autentica. Un faro che ha illuminato Brindisi e che, ancora oggi, continua a brillare nel cuore di chi ne custodisce la memoria.
Come Donna Grazia, anche altri membri della famiglia Balsamo hanno lasciato un’impronta significativa nella storia di Brindisi. Domenico Balsamo, sotto i Borbone, e Antonio Balsamo, sotto i Savoia, entrambi chiamati a ricoprire il ruolo di Primo Cittadino, rappresentarono per la città di Brindisi il passaggio tra due epoche, distinguendosi per il loro impegno civico, la fedeltà alla Corona, la devozione verso la Santa Chiesa e l’attenzione costante ai bisogni del popolo. Entrambi si fecero carico delle necessità della comunità, contribuendo alla realizzazione di infrastrutture fondamentali come la realizzazione della stazione ferroviaria, la correzione dell’orientamento del Canale Pigonati per preservare il porto interno dalle mareggiate, solo per fare degli esempi, che contribuirono allo sviluppo urbano e sociale della popolazione. Non meno importante per la comunità brindisina, fu il conte Federico Balsamo (in virtù del titolo conferito dalla Santa Sede sotto il pontefice di Papa San Pio X nel 1906), sindaco di Brindisi dal 23 novembre 1896 al 21 luglio 1910, che si prodigò in opere benefiche come il finanziamento per la realizzazione dell’asilo di mendicità assieme alla moglie Caterina dei baroni Romano. Fu anche Presidente della deputazione di Terra d’Otranto, Commendato dell’Ordine della Corona d’Italia, Presidente del cantiere meccanico brindisino, nonché Presidente del Piccolo Credito Cattolico. Un’eredità di servizio e dedizione che Donna Grazia ha saputo raccogliere e sublimare.
La commemorazione dell’8 novembre non è stata solo un tributo al passato, ma un invito a guardare al futuro con responsabilità, speranza e altruismo verso gli ultimi. In un tempo in cui la memoria è svalutata e i personaggi del passato rischiano di cadere nell’oblio, Brindisi ha scelto di ricordare questa figura, concludendo l’evento con un momento conviviale tenutosi nel porticato del chiostro dei Salesiani; e nel farlo, ha rinnovato un patto silenzioso con i valori che Donna Grazia ha incarnato: UMILTA, progettualità, determinazione, lungimiranza, devozione, cultura, umanità.
Un sentito ringraziamento va ai sacerdoti della comunità salesiana, in particolare al rettore Padre Ercole e a Don Tobia che hanno celebrato la Santa Messa nelle giornate dell’8 e del 9 novembre, ricordando con parole profonde l’operato di Donna Grazia Balsamo come fervente cattolica e madre spirituale della Città. Un grazie speciale al Professor Antonio Caputo, la cui appassionata esposizione ha reso possibile questa commemorazione, trasformandola in un momento di autentica riflessione e memoria condivisa. E infine, grazie a tutti i cittadini brindisini presenti, che con la loro partecipazione hanno testimoniato quanto il ricordo di Donna Grazia sia ancora vivo e radicato nel cuore della città.
A testimonianza della partecipazione familiare all’evento, è stata scattata una foto che ritrae il professor Antonio Caputo insieme ad alcuni membri della famiglia Comitale, tra cui il conte Salvatore Balsamo, il sottoscritto Giovanni Balsamo e mio padre Raffaele. Un momento di condivisione e gratitudine verso chi ha reso possibile questa commemorazione.

Il professor Antonio Caputo con il conte Salvatore Balsamo, Giovanni Balsamo e suo padre Raffaele, membri della famiglia Comitale che hanno voluto esprimere personalmente la loro riconoscenza per l’omaggio reso a Donna Grazia Balsamo.
Articolo a cura di Giovanni Balsamo Membro della famiglia Comitale, alla quale appartenne Donna Grazia Balsamo
Studente del Liceo Classico “Benedetto Marzolla” di Brindisi
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