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Unioncamere e Uniontrasporti, al via dalla Camera di Commercio di Roma un roadshow nazionale per la logistica collaborativa

Un mix di coordinamento e cooperazione tra gli attori coinvolti, preservando la competitività di ciascuno ma costruendo un modello di business più sostenibile, capace di sviluppare a pieno regime benefici per oltre €10 miliardi a livello nazionale

24 Gennaio 2025

Prende il via oggi, dalla Camera di Commercio di Roma, un roadshow che toccherà le principali città italiane e metterà a confronto aziende e operatori del settore verso un approccio alle attività improntato sulla Logistica Collaborativa: un mix di coordinamento e cooperazione tra gli attori coinvolti, preservando la competitività di ciascuno ma costruendo un modello di business più sostenibile, resiliente e competitivo nel mercato globale, capace di sviluppare a pieno regime benefici per oltre €10 miliardi a livello nazionale.

L’iniziativa ha il patrocinio di Unioncamere e il supporto tecnico di Uniontrasporti, la società in house del sistema camerale che sostiene lo sviluppo e la strategicità di infrastrutture, logistica e trasporti, e dell’Osservatorio Transport Compliance Rating, che ha messo a punto il primo modello di valutazione internazionale per il trasporto e la logistica. A Roma sono presenti al tavolo alcune decine di imprese e associazioni che danno così inizio ad un percorso virtuoso che, sotto l’egida del sistema camerale italiano, toccherà nei prossimi mesi le Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di diverse città italiane tra cui Firenze, Bologna, Milano, Napoli e Bari.

La parola d’ordine della logistica collaborativa è coopetizione: un mix di cooperazione e competizione – ha commentato Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti - Facile a dirsi, meno a concretizzarsi senza un dialogo e un confronto trasparente tra le imprese che il sistema camerale italiano, con questa iniziativa, intende promuovere. L’obiettivo è abbattere diffidenze e timori e condurre il settore a una crescente efficienza e flessibilità con una riduzione dei costi operativi, una maggiore competitività generale e un conseguente aumento dei ricavi, ma anche con significativi benefici sociali e ambientali.

Condividere informazioni e dati tramite piattaforme digitali e sistemi di gestione integrata per prendere decisioni più rapide, coordinate ed efficaci; ottimizzare, condividendole all’occorrenza, le risorse o il loro utilizzo: magazzini, hub di distribuzione, mezzi di trasporto e personale, con l’obiettivo di contenere i costi e aumentare la produttività, utilizzando al meglio le infrastrutture e migliorando efficienza e competitività. C’è tutto questo alla base della logistica collaborativa, un sistema che presuppone anche la realizzazione di partnership tra imprese di produzione, distributori, fornitori di servizi logistici e clienti per una pianificazione coordinata e ottimale delle attività e una gestione sostenibile e agile delle risorse. A regime, questo innovativo approccio potrebbe condurre a benefici economici a tutta la filiera quantificabili in oltre €10 miliardi, con un risparmio sui costi operativi fino a 3 miliardi e una crescita di ricavi, per maggiore efficienza e capacità di esportazione, stimabile tra i 5 e i 10 miliardi.

La capacità di collaborare efficacemente tra i vari attori delle filiere recherebbe anche benefici ambientali e sociali per un controvalore economico complessivo che potrebbe raggiungere, a livello nazionale, €6/7 miliardi. Razionalizzare il settore aumentandone l’efficienza ridurrebbe infatti la congestione stradale (fino a un 15% in meno di mezzi circolanti nelle aree urbane), le emissioni di gas climalteranti e il tasso d’incidentalità, con tutti i relativi costi esterni, non ultimi quelli sanitari e assicurativi. La necessaria realizzazione, introduzione e gestione di sistemi digitali avanzati, piattaforme collaborative e operazioni centralizzate richiederebbero specifiche professionalità con la creazione di posti di lavoro per 20/30 mila nuovi impieghi nel medio termine. In ultimo produrrebbe una maggiore accessibilità ai beni, perché la logistica collaborativa può ridurre i costi di trasporto per i consumatori, migliorando così l’accesso ai beni di prima necessità, soprattutto nelle aree meno servite.

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