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Expo Dubai, Padiglione Italia: Bracco con “The Beauty of Imaging” racconta l'armonia del corpo umano tra arte e scienza

Diana Bracco, Presidente e Ceo del Gruppo Bracco: "Il nostro Gigante si ispira alle proporzioni classiche dei Bronzi di Riace. E’ un’opera di grande impatto emozionale che racconta la straordinaria bellezza del corpo umano, osservandolo dal suo interno. Come siamo abituati a fare noi che siamo leader mondiale nel settore dell’imaging diagnostico"

27 Febbraio 2022

Si chiama “The Beauty of Imaging”, ed è una tra le cose più fotografate dell'Esposizione universale di Dubai. E’ un Gigante multimediale, alto 4 metri e composto da 82 schermi, suddivisi in 225 mattonelle Led ad altissima risoluzione, inserito nel percorso espositivo di Palazzo Italia e realizzato dal Gruppo Bracco.

Dal primo ottobre 2021, giorno dell’inaugurazione di Expo, mostra ai visitatori di tutto il mondo contenuti scientifici capaci di raccontare l'importanza della medicina predittiva e personalizzata. “Il nostro Gigante”, racconta Diana Bracco, Presidente e Ceo del Gruppo Bracco, che nel 2015 fu Presidente di Expo 2015 spa e Commissario Generale di Padiglione Italia, “è nato all’insegna del connubio arte e scienza e si ispira alle proporzioni classiche dei Bronzi di Riace. E’ un’opera di grande impatto emozionale che racconta la straordinaria bellezza del corpo umano, osservandolo dal suo interno. Come siamo abituati a fare noi che siamo leader mondiale nel settore dell’imaging diagnostico”.

"The Beauty of Imaging": il Gruppo Bracco con lo Studio Giò Forma, Mauro Belloni e Cromazoo

Come un esploratore, il Gigante di Bracco, progettato dallo Studio Giò Forma, Mauro Belloni e Cromazoo, è un portale immaginifico che vi accompagna in un lungo viaggio. Il percorso comincia da ciò che è visibile e si spinge, in una esplorazione “senza mappa”, all’interno del corpo umano fino agli elementi più infinitesimali che lo costituiscono. In quei luoghi, in una rappresentazione a cavallo tra reale ed evocativo, si scoprono bellezza e armonia, e si traccia la narrazione di una delle scoperte più rilevanti della medicina contemporanea: l’imaging diagnostico.

Racconta Florian Boje dello studio Giò Forma “Noi ci siamo chiesti, “What If”, se fosse possibile, se potessimo andare oltre, nel futuro e nelle immagini. L’azienda Bracco, ci ha messo in condizione di collaborare con dei talenti e come team abbiamo il compito e l’occasione di creare meraviglia”. Mauro Belloni aggiunge: “Siamo partiti dalla figura umana che è centrale nel racconto dell’imaging ma l’abbiamo voluta trascendere, quindi abbiamo trasformato Il Gigante in un portale che vi accompagna in un mondo diverso, in un mondo lontano che sono le nuove frontiere dell’imaging diagnostico”. Official Gold Sponsor del Padiglione Italia, il Gruppo Bracco a Dubai ha portato il modello italiano di ricerca e innovazione nel comparto delle scienze della vita e dell’applicazione dell’intelligenza artificiale alla diagnostica per immagini. Oltre al Grande bronzo di Riace ha infatti organizzando un ricco palinsesto di eventi scientifici.  “Oggi stiamo vivendo con l’integrazione tra la biologia molecolare, le biotecnologie e il digitale una rivoluzione che cambia profondamente la medicina. E l’Italia di questa rivoluzione è un hub pulsante, avendo un network diffuso su tutto il territorio nazionale di valide strutture di ricerca pubbliche e private e di imprese innovative che sono la vera punta di diamante del nostro sistema industriale e rappresentano più del 10% del Pil”, afferma Diana Bracco.

In occasione della “Health & Wellness Week” di Expo 2020 Dubai, ad esempio, ha organizzato il workshop “Intelligent Imaging: Beyond the Future and Back to Mind” a cui hanno partecipato esperti internazionali d’eccezione come Charles Kahn, professore e Vice Presidente del Dipartimento di Radiologia all’Università della Pennsylvania e Direttore dell’autorevole rivista scientifica Radiology.  Fabio Tedoldi, Bracco Imaging Head of Global Research & Development, introducendo i lavori ha sottolineato: "Nella radiologia c'è grande spazio per l'intelligenza artificiale, che può fornire grande valore nel risparmiare tempo per i radiologi di fronte alle tantissime richieste di esami, e nell'estrarre ancora più informazioni" dalle immagini per avere diagnosi migliori".

Durante i lavori è stato anche illustrato AIforCOVID il progetto di ricerca multicentrico no-profit portato avanti da Bracco Imaging e dal Centro Diagnostico Italiano, la struttura healthcare del Gruppo Bracco. Un progetto volto a prevedere, grazie alla banca dati AI-for-COVID Imaging Archive che contiene già migliaia di esami radiologici e che è a disposizione dell’intera comunità scientifica internazionale, l'evoluzione clinica della malattia COVID-19.Basato sull'intelligenza artificiale applicata all'imaging diagnostico, il progetto sta permettendo a medici e operatori sanitari di avere a disposizione un database di immagini radiografiche di Pazienti Covid utili per comprendere in anticipo il decorso della malattia nei pazienti colpiti da COVID-19 consentendo terapie personalizzate e più tempestive. L'analisi dei dati avviene grazie a degli algoritmi sviluppati in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova e con l'Università Campus Bio-medico di Roma. Ad AI-for-COVID Imaging Archive (aiforcovid.radiomica.it) collaborano fin dall’inizio importanti centri clinici e di ricerca pubblici e privati tra cui: Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico (Milano), Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo (Pavia), Azienda ospedaliero-universitaria Careggi (Firenze), ASST Santi Paolo e Carlo (Milano), ASST Fatebenefratelli-Sacco (Milano), ASST Ospedale San Gerardo (Monza) e Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza (S.G.Rotondo).

“L’imaging radiologico sta svolgendo un ruolo cruciale nella diagnosi dei pazienti COVID-19 e nel determinare le opzioni terapeutiche” ha spiegato Sergio Papa del Centro Diagnostico Italiano. “In pratica grazie alla Radiomica, che insieme alla Genomica rappresentano una nuova frontiera della medicina personalizzata, abbiamo dato un concreto contributo nella lotta contro la drammatica pandemia in corso. Il nostro progetto AI-for-COVID permette, tra l’altro, di dare un ulteriore impulso allo sviluppo di studi sulla patologia indotta da Covid, in particolare sui danni causati a livello polmonare, e all’attuazione di misure mirate alla protezione degli individui che, data la compresenza di patologie pregresse, risultano più suscettibili di un aggravamento”.

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