08 Gennaio 2025
Da qualche anno ormai l'Arabia Saudita sta investendo nel turismo. Giunge alla quinta edizione in Saudi Arabia la celeberrima corsa desertica Dakar, iniziata il 4 Gennaio 2025 a Pesha con ben 800 equipaggi e fortemente voluta dal governo per far conoscere le meraviglie naturalistiche del suo deserto. Prossima tappa Al-Ula, le cui rocce inconfondibili fanno da cornice a resort esclusivi che stanno cominciando ad attrarre i viaggiatori internazionali. La più recente zona dedicata allo sviluppo turistico é costituita da una area paradisiaca di isole naturali a nord della cittadina di Umluj che prevede la nascita di ben undici resort nell’acqua cristallina del mar rosso lato saudita, raggiungibile con un aeroporto appena inaugurato, The Red Sea Airport In questa zona incantevole ha aperto a maggio 2024 il Ritz Carton Nujuma progettato dallo studio Norman Foster Associates, un capolavoro di architettura e design studiato per offrire un contatto privilegiato con una natura ancora incontaminata. Non è un luogo facile da raggiungere, nonostante le strade tipo biliardo a tre corsie in cui però rifornirsi di carburante é più complicato del previsto. La strada che giunge alla baia arriva dal nulla, ci stupisce per la conformazione delle sue dune pennellate di sabbia bianchissima in cui le specie vegetali compaiono come in un disegno di assoluta perfezione compositiva e cromatica. Ci si accorge da subito dell’eccellenza delle menti progettuali che hanno concepito il luogo. Le strutture abitative sulla sabbia bianca del colore del legno sembrano da lontano palline dello scarabeo stercoraro che si adagiano morbidamente sulla sabbia tra gli arbusti. Ma la magia di queste strutture a forma di cabochon, formate con l’intreccio di chilometri di corde color miele che costituiscono il leit-motiv del villaggio, si espande sul territorio artificiale fatto di sabbia e galleggia sul mare con le strutture a palafitte, contrastando con il turchese dell'acqua e il blu della notte, un blu assoluto con tanto di certificato per garantire la visione delle stelle più luminose. Il progetto delle capsule é meticoloso, Foster ha utilizzato corde che le rivestono completamente, creando mensole frangisole, strutture piu decorative e permeabili alla luce, in un progetto completamente disegnato a priori, con i soffitti con le texture a righe che si incrociano con la struttura di un oro sobrio e satinato all'esterno e di legno all'interno, che sembra aprirsi come in una lampada di Poulsen. Gli armadi, i mobili in legno con i motivi della cultura araba, i divani, tutto é progettato, compresi i cassetti con porta gioie, porta cravatte, elettrodomestici dyson e prese in ogni angolo per consentire l'uso dei devices ovunque. L’illuminazione capillare crea diverse atmosfere che si attivano come entri nella capsula, con le tende che attraverso un sensore si aprono sul panorama mozzafiato non appena varchi la porta. Le piscine private seguono la forma delle capsule, sono rivestite con mosaico vetroso in pasta che riproduce i colori del cielo e del mare e che crea un continuum con il mare circostante che brilla increspato come milioni di Swarovski. Attraverso le scalette in acciaio preverniciato in oro spento, si accede al mare e si può giungere alla spiaggia bianca con il fondale marino che sembra talco impalpabile, costellato di una miriade di conchiglie piccole e bianche. Gli spazi grandi destinati alle aree comuni, ristoranti, spa, fitness etcetera riprendono lo stesso concetto del volume tondeggiante rivestito con le corde, che in alcuni punti sono libere come frange che si muovono al vento. I volumi si intersecano e dove gli intrecci si allargano creano delle trasparenze in cui il sole filtra creando giochi di ombre suggestivi. Le pavimentazioni esterne sono di legno o sono realizzate in opus incertum di marmi chiari di diverse tonalità con lastre di grandi dimensioni, stuccate in maniera regolare. I marmi sono utilizzati ovunque, nei bagni, dove viene prediletto un tipo di biancone lucido, negli arredi da esterno, spesso in travertino, con i tavolini che danno l'idea di essere massicci ma sono composti da listelli di marmo incollati. Anche nei ristoranti in cui ogni dettaglio è progettato dal piatto alla cantina dei vini rigorosamente analcolici, campeggiano dei tavoli in marmo di cui uno in particolare di due metri e mezzo di diametro è realizzato in marmo calacatta con un bordo curvo di venti centimetri di spessore. Le costruzioni sono circondate da una natura lussureggiante che si spinge verso il mare con i tappezzanti con campanule variopinte, mangrovie, palme, cespugli erbosi, bouganville che continuano in mare con piante acquatiche create per ripopolare gli aironi. Un progetto in armonia con uno spazio naturale che sfrutta il genio progettuale in maniera esemplare, usando la tecnologia sofisticata per creare un impatto dolce nell’ambiente e prevedendo addirittura un suo futuro indolore smantellamento.
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