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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Giangi Fonti, un po’ Fondazione Prada, un po’ Gagosian. La mostra “A following year” é un diario di guerra che parte da lontano

02 Dicembre 2024

Missione Pace, Libertà e Giustizia. Giù la mani dallo Zimbabwe. E’ il grido di dolore e forza trainante che ha fatto di  Felix Shumba, un performer multidisciplinare anti/sistema, anti/capitalismo. Contro l’uso di armi chimiche e biologiche usate dal governo rhodesiano contro gli insorti africani. Arrabbiato sì, ma con una sua dolcezza di fondo, che si rivela da subito quando lo incontri. Giangi Fonti, uno dei galleristi più influenti dell’arte contemporanea, lo ha portato per a prima volta in Europa. Ed è subito diventato oggetto di collezionisti da ogni dove. La mostra “A following year" in pochi giorni è andata sold out.  L’artista  africano ha soli 35 anni ma la sua arte di denuncia parte da lontano, dalla prima guerra mondiale, quando l’esercito inglese colonizzatore gettava antrace nei fiumi dello Zimbabwe. Ha intrecciato memoria collettiva e storia personale.  Oggi si continua a buttare cianuro per separare l’oro di cui il terreno è ricchissimo. La devastazione della natura é totale, allora come oggi. Ecco allora che la  maschera antigas diventa  un “intruso" sul muso del cavallo. A vederla  mi sento soffocare io, dalla rabbia. Impossibile rimanere inermi. Invece il mondo occidentale se ne sta zitto e lascia che si consumi questo “genocidio” ecologico. Contro/natura. Opere su sfondo bianco, tutte realizzate con carboncino, prodotto dagli alberi abbattuti nelle aree minerarie che circondano il suo villaggio a Masvingo. La serie “Caino e Abele”, l’archetipo del fratricidio biblico, è un richiamo violento al sangue dei suoi “fratelli” che grida dalla terra, privati di ogni diritto. Altri disegni rivelano mutilazioni e deturpazioni, sono le ferite psicologiche profonde di un intero popolo.
Ancora in mano a governi senza scrupoli che schiavizzano e sottomettono. Ai colonizzatori di un tempo oggi si sono sostituiti i cinesi capitalisti. Ci sarà mai redenzione per Madre Africa? 
La mostra fino al 31 gennaio, é un must to see ( Galleria Fonti, Via Chiaia 229. Napoli).

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