Incontri di food design, bellezza e sostenibilità all’Agora della Dieta Mediterranea al Hotel Caruso. E Ravello si illumina d’immenso e di fuochi d’artificio. E dal Camino degli dei anche loro si mettono in ascolto.
In scena la Grande Meraviglia. E si chiude la stagione con l’evento gourmet/chic l’Agorà della Dieta Mediterranea e del Benessere promosso dal Caruso, a Belmond Hotel Amalfi Coast, l’Olimpo della alta hotellerie. Un viaggio fra i sapori di una terra antica, ricca di tradizioni e di leggende, per dare un concreto contributo alla alimentazione corretta da insegnare alle nuove generazioni ( cresciute a Mac Donald’s, patatine e merendine) e combattere l’obesità infantile. Il nostro corpo é una macchina perfetta ma bisogna dargli il giusto carburante. Non in eccesso. Perché non solo lo zucchero ma anche il sale é causa di obesità e di ipertensione. Mangiare bene é poesia anche per lo spirito. Se mangiano bene, ci ammaliamo meno. Chiaro. “ Buon cibo non mente” é il fil rouge dipanato da diverse angolazioni del panel scientifico che ha visto confrontarsi Csaba dalla Zorza, scrittrice e conduttrice televisiva, l’On. Tommaso Pellegrino, oncologo e consigliere regionale, il dott. Secondo Amalfitano, paladino dell’identità territoriale , il Prof. Paolo Muto, Direttore della S.C. di Radioterapia dell’I.R.C.C.S. Istituto Nazionale Tumori Fondazione G. Pascale di Napoli. A moderare, la giornalista scrittrice Roselina Salemi, esperta di lifestyle.
E comincia il Grand Tour nei Giardini Wagner, incantevoli, e nel cuore della Dieta Mediterranea, che bontà. Inversione di tendenza, oggi si spende di più per mangiare bene che per vestirsi. Ti puoi vestire fashion anche spendendo poco, ma difficilmente puoi mangiare bene spendendo poco. E sotto le stelle é una sfilata di eccellenze made in sud, prodotti a kilometro zero: le alici di menaica e colatura di alici di Cetara, i celebri fichi del Cilento, i prodotti skincare realizzati con latte di bufala, fusilli fatti a mano e l’olio extravergine di Felitto, vini e olio di Ottati, fagioli, orzo e spezie di Controne, salumi e soppressata di Gioi Cilento, dai vini Mastroberardino, eccellenza campana, alle tisane di Gioi, dalle conserve e dai carciofini della piana del Sele, alla nocciola tonda di Giffoni e all’olio aromatizzato allo sfusato amalfitano di Tramonti, fino alla pasta realizzata con farina di castagne e ai pomodorini di Rofrano. “I prodotti della nostra terra sono oltre 5000” interviene il sindaco di Gioi Cilento, portavoce instancabile del territorio. E si promuove anche l’autenticità degli antichi borghi cilentani. Insomma siamo anni luce lontani dal distru/turismo che sta facendo scempio delle nostre città d’arte. Il nostro intento è di diffondere un’idea di vacanza che non sia fine a se stessa” – spiega Iolanda Mansi, Hotel Manager del Caruso “ Mangiare bene, avere un corretto stile di vita equivalgono a stare bene, dunque a essere sereni, in pace con sé stessi. Di conseguenza più predisposti alla creatività e al pensiero”.
Musica maestro, ovviamente cilentana dal vivo con Angelo Loia & Oiza ( da Ooo- issa), ensemble nato nel 2004 con musicisti del territorio per valorizzare cultura e dialetti del Cilento attraverso la canzone d’autore ereditata dall’opera di Aniello De Vita, il cantastorie più famoso della regione che diceva: "Faccio il medico per vivere, canto per sopravvivere”. Atmosfera da sagra chic, gran finale con fuochi d’artificio sparati dal borgo di Torello che incendiano di rosso la costiera e prelibatezze dell’Executive Chef Armando Aristarco che poi vola all’Ara Pacis di Roma per la Premiazione "Facce da Spot" e deliziare Carlo Verdone e Giorgio Pasotti con uno scenografico cake fatto di delizie al limone e sfoglie d’argento da sgranocchiare. E una tivu’ piazzata sopra.
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