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Sogno e mito, al via la mostra di Andrea Pinchi ad Atene: un connubio di astratto e figurativo visitabile fino al 21 giugno

Pinchi esplora il legame tra sogno e realtà: una riflessione sull'onirico nel contesto contemporaneo, esposta fino al 21 giugno a Atene

20 Maggio 2024

Il 24 maggio alle 18, l'Istituto Italiano di Cultura di Atene inaugura la mostra di Andrea Pinchi, "Il sogno del mito quotidiano", curata da Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci. Le opere, composte da 18 tele dipinte ad acrilico, includono l'uso innovativo di pelle proveniente da antichi organi musicali, un'ispirazione radicata nella storia familiare dell'artista. Sebbene Pinchi sia noto per la sua pittura astratta, questa serie introduce elementi figurativi in modo delicato e stilizzato, offrendo una nuova prospettiva artistica. La mostra rimarrà aperta fino al 21 giugno.

Il filo conduttore della mostra è senz’altro quello dell’esaltazione della dimensione onirica, da sempre strettamente connessa a quella mitologica, ma anche di come questa possa essere applicata al tempo odierno, non solo inteso come contemporaneità, ma anche, in maniera più prosaica ma non per questo diminutiva, come quotidianità, come collettività concepita come somma delle individualità.

Così scrive la curatrice GEL Nidiaci nel testo critico posto a corredo delle opere: “Il sogno del mito quotidiano di Andrea Pinchi è un ciclo di lavori che rappresenta, in maniera inequivocabile, il punto d’incontro tra un macro tema e un micro tema. La dimensione macro cosmica e microcosmica si uniscono in una mistura alchemica pittorica senza precedenti, che sottintende e non prescinde un ragionamento di tipo squisitamente deduttivo (inteso come procedimento razionale che fa derivare una certa conclusione da premesse più generiche, dentro cui quella conclusione è implicita). La dimensione onirica, che comprende sia l’attività onirica, ovvero il sognare, attività psichica che si esplica durante il sonno, sia l’immagine onirica, ciò che viene sognato, ovvero il contenuto manifesto nel sogno, ha spesso assunto un’apparenza illusoria e irreale nel pensiero greco, ma non soltanto: Aristotele sosteneva che attraverso i sogni vedessimo delle immagini e queste immagini per Aristotele avevano cause esclusivamente fisiologiche; i sogni dunque non erano altro che tracce della percezione nello stato di veglia, condotte dal sangue fino al cuore e che riaffioravano durante il sonno. Con un approccio aristotelico, dunque carico e intriso d’inusuale pragmatismo per un macro tema così espanso e inafferrabile come quello della dimensione onirica, Pinchi, attraverso una narrazione maggiormente prosaica, si avvicina al micro tema del racconto del reale attraverso la rappresentazione di un individuo che sogna semplicemente ciò che vive, trasferendo sulla tela forme attratte che hanno una precisa collocazione e decodificazione, e che non si preoccupano di convivere insieme a forme figurative”.

La mostra sarà visibile fino al 21 giugno prossimo.

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