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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Eccellenza Gratteri, non mancherò all’Hotel Caruso. Per una stretta di mano, una dedica e una bollicina

09 Maggio 2024

 Sempre in prima linea contro la criminalità organizzata,  una vita di lotta per la legalità, vive da sempre sotto scorta. Il suo soggiorno è un bunker, senza finestre. Non fa un bagno a mare da 20 anni.
Il suo  maxi processo all’ Ndrangheta si chiuse con 2207 anni di carcere ai 207 condannati. Qualsiasi altro paese  gli avrebbe offerto su un piatto d’argento il ministero della Giustizia. Invece non a lui. Perché non appartiene a nessuna cordata politica della magistratura. E all’attuale Guardiasigilli Nordio  lo ha detto chiaro e tondo: i pm non saranno mai assoggettati alla politica. Devono rimanere indipendenti. L’arresto del governatore della Liguria Toti è una prova lampante oltre che una figura di  m. Eppure si parla solo di mala giustizia. “Se vai a finire nelle mani della giustizia hai già perso”, ripete come un mantra Italo Spagnuolo Vigorita, eccellente giurista, accademico e avvocato. E la riforma Cartabia da bocciare. Allora perchè non la bocciate. 
Il Procuratore Capo del Tribunale di Napoli è a Ravello, location splendida, l’Hotel Caruso, spalancato sul Cammino degli Dei, per presentare il suo ultimo libro: “Il Grifone: Come la tecnologia sta cambiando volto della Ndrangheta”. I mafiosi non sono piu’ quelli di una volta che chiedono 1000 euro al commerciante, oggi sono in grado di “arruolare” hacker tedeschi, rumeni e di fare operazioni finanziare con le banche dei paradisi fiscali.Gratteri Insieme ad Antonio Nicaso ha pubblicato con Mondadori tanti bestseller: Fratelli di sangue, La mafia fa schifoDire e non dire, Padrini e padroniFiumi d’oro La rete degli invisibiliOssigeno illegaleComplici e colpevoliFuori dai confini.  
Gratteri ama fare marmellate, la sua specialità è quella al bergamotto. Ho questo passione in comune con l’Illustrissimo, ma quello che l’llustrissimo non sa che i Piromallo Capece Piscicelli di Montebello  erano gli  unici produttori al mondo di bergamotto. Fino a quando Lo Stato ce le ha espropriate per farci la Liquichimica. Negli anni '70 con dei finanziamenti statali, venne costruita una liquichimica a Montebello ( che come vede ce lo portiamo nel cognome) sulle coste di Saline Joniche, provincia di Reggio Calabria. Per costruirla vennero devastati chilometri di costa e di terreno, che fino a quel momento venivano utilizzati per la raccolta del sale e per la coltivazione di bergamotto e di gelsomino. Dopo 48 ore di attività venne dichiarata troppo inquinante e venne chiusa, lasciando più di 700 operai senza lavoro. Dalla cassa integrazione sono passati direttamente alla pensione. Non Hanno lavorato un solo giorno. La liquichimica, che avrebbe dovuto dare il via allo sviluppo industriale, rafforzò invece la criminalità organizzata, che ne fece il trampolino di lancio per la crescita delle sue attività e porto per scambi di merce clandestina. Diversi furono i tentativi di recupero dell’area, ma tutti falliti. Oggi è ancora lì, in abbandono. Ruggine, lamiere, mezzi di trasporto, ogni cosa ormai sembra essere armonicamente integrata in quei luoghi dagli stessi distrutti. Furto di uno Stato mafioso e colluso. Mia zia Maria Piromallo non voleva vendere, le rapinano il figlio, il dolcissimo Giuseppe di Prisco, era settembre del 1976. Ha vissuto, direi sopravvissuto in una grotta lunga 80 cm per 50 per 4 mesi al freddo. Lo rilasciarono dopo che la famiglia pago' 1 miliardo di riscatto. L’operazione fu portata a termine da un brillantissimo generale, un Gratteri ante-litteram.
Come sarebbe bello se la famiglia potesse tornare in possesso del maltolto? Rigenerazione del territorio e ritorneremo a coltivare bergamotto e a fare insieme con Lei le marmellate.
Adesso mi lasci brindare ai suoi successi editoriali e di giustizia. Ad Maiora.

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