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Prima della Scala, tra i vip Ilaria Capponi nel suo look anni '20

"La moda è un potente mezzo di comunicazione. Non sono imbrattatori seriali o cappellini acchiappalike a veicolare messaggi di spessore. La cultura è fatta di contenuto, la comunicazione di sfumature"

09 Dicembre 2022

Il Teatro alla Scala ha inaugurato la stagione 2022/2023 con lo spettacolo della sera di Sant'Ambrogio. Come da tradizione si tratta di un momento atteso dagli appassionati di lirica e di moda, pronti a pronunciarsi sugli outfit del pubblico del Boris Godunov, dramma del russo Musorgskij. Tra questi anche Ilaria Capponi, laureata in linguaggi dei media alla Cattolica di Milano e socia e co-fondatrice di Axelcomm, società di comunicazione e pr.

Ilaria, come descriveresti la tua mise di questa sera?

“Per il look di questa sera ho scelto il rimando all’eleganza degli anni 20. L’ho fatto come tributo alle donne e a un’epoca di grande cambiamento per la figura femminile e il suo ruolo nella società: è infatti questo il decennio che più ne ha determinato l’emancipazione sotto varie forme, e che più si avvicina al momento che stiamo vivendo, dove finalmente le donne affermano a gran voce i propri diritti”.

E quali sono state le conquiste femminili più significative di quell’epoca a cui rimandi con questo look?

"In quell’epoca le donne venivano dall’esperienza della prima Guerra Mondiale, dove si trovarono a dover sostituire gli uomini partiti per il fronte, cimentandosi nei lavori tra la fabbrica e l’agricoltura e sconvolgendo cosî la tradizionale divisione tra i sessi e le classi sociali: popolane, aristocratiche e borghesi si trovarono fianco a fianco per la propria nazione. Alla fine della guerra, la donna degli anni Venti aveva acquisito una nuova coscienza di sé: lavorava in ufficio, praticava sport, guidava la macchina e auspicava la parità con l’uomo. La conquista più grande".

La moda non è dunque solo apparenza?

"La moda è molto di più: è un potente mezzo di comunicazione. Non sono imbrattatori seriali o cappellini acchiappalike a veicolare messaggi di spessore. La cultura è fatta di contenuto, la comunicazione di sfumature. Un abito non è solo un pezzo di stoffa, ma una storia da raccontare. Io ho scelto quella che parla di noi donne e delle nostre conquiste, che oggi più di sempre hanno un valore imprescindibile".

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