20 Settembre 2022
"I must have taken pictures of one hundred thousand faces before it occurred to me I was becoming a photographer."
Richard Avedon (1923 - 2004), nasce e vive a New York; nel corso dei suoi oltre sessant'anni di carriera, si afferma come uno degli autori più influenti del XX secolo. È celebrato al Palazzo Reale di Milano dal 22 settembre 2022 al 29 gennaio 2023 con una monografica dal titolo Richard Avedon: Relationships.
Comprendente 106 immagini provenienti dal Centre for Creative Photography (CCP) di Tucson (USA) e dalla Richard Avedon Foundation, la mostra promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta ed organizzata da Palazzo Reale e Skira Editore, è curata da Rebecca Senf (responsabile della collezione del suddetto CCP) e vede una partnership con Vogue Italia e Versace.
Partner, quest'ultimo, nient'affatto casuale: un'intera sezione dell'esposizione è dedicata alla collaborazione tra Avedon e Gianni Versace perdurata per quasi tutti gli anni ottanta. Grazie al suo sguardo, Avedon è stato uno dei pochi fotografi a interpretare l’avanguardia di Gianni Versace, illustrando lo stile e l’eleganza dello stilista italiano.
Quando, a ventidue anni, inizia a lavorare per Harper's Bazaar, gli è in un primo momento negato l'utilizzo dello studio e Avedon si ritrova a fotografare le modelle per strada o nei club notturni, mostrando una tale connessione e comprensione del soggetto da fargli meritare molto brevemente il ruolo di fotografo di punta della rivista. Quando, nel 1965, riceve una pioggia di critiche per aver collaborato con modelle di colore, entra in Vogue dove resterà per per più di vent'anni finché, nel 1992, diventerà il primo fotografo interno del The New Yorker dove, con il suo stile, aiuterà a stravolgere e ridefinire l'intera estetica della rivista.
Nel secolo che vede l'arte sempre più focalizzata sulla caratterizzazione psicologica, Richard Avedon non manca all'appello e riesce a fare degli editoriali di moda dei veri e propri ritratti, portando dinamismo ed emozione in quelle che fino a quel momento erano fredde immagini d'indossatrici statiche, grazie anche alla scelta di un introspettivo black and white che ci permette di concentrarci su ombre ed espressioni senza che lo sguardo sia assorbito dal colore.
Avedon sfrutta movimenti convulsi e sincopati del corpo in perfetta sintonia con la sinuosità dei tessuti per creare una danza di forme fluide su sfondi minimalisti ed uniformi, compressi, che facciano risaltare il soggetto.
Questi due principali momenti della sua ricerca artistica, le fotografie di moda ed i ritratti, scandiscono il percorso espositivo al Palazzo Reale, suddiviso in dieci sezioni – The Artist, The Premise of the show, Early Fashion, Actors and Directors, Visual Artists, Performing Artists / Musicians and writers / Poets, Avedon’s People, Politics, Late Fashion, Versace.
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