Ravello: Siamo tutti figli delle stelle. Al Belmond hotel Caruso il primo esperimento “astrofisico” gourmet.
E cadde la prima bandiera piantata sulla luna dagli americani...
Trump tranquillo. E’ rimasta la seconda bandiera a stelle e strisce a "mettere radici” dopo il “piccolo passo dell’uomo e un grande passo per l’umanità”. Me lo racconta l’astrofisico Giuseppe Ruggiero insieme all’ astrofotografo Simeone Pendolo che in collaborazione con il Belmond Hotel Caruso, un ex convento del 1200, fra i più spettacolari al mondo, sotto la cupola stellata della Costiera Amalfitana hanno inventato una sinergia fra stelle nel piatto e stelle sopra di noi. A cui si é aggiunto Massimo Capaccioli, astrofisico di fama internazionale.
Un flash back: 20 luglio 1969 i primi astronauti Armstrong e Aldrin quando allunarono con Apollo 11 non si portarono dietro il martello, dunque infilarono la bandiera in un cratere per la più iconica delle fotografie sapendo che non avrebbe retto. Nella missione successiva la bandiera fu fissata meglio. Ci ricordano gli astrofisici che le possibilità di riuscita erano al 50%, Nixon aveva pronto anche il necrologio per la Nazione nel caso di fallimento della missione.
Ci avviciniamo al telescopio, come sembra vicina la luna, come sono nitidi i suoi crateri, come sono bianchi. Sembra di accarezzarla.
Si passa al ristorante dove ci aspetta un menù di leggerezza gourmet, davvero molto fico, visto che il fico ( che già figurava nelle pregiate mense ai tempi dell’impero romano) è l’oro bianco della costiera. Quello di Ogliastro Cilento ce lo racconta Pasquale Longobardi dell’azienda Funicchito che per la soireé gli chef della maison Caruso Armando Aristarco e Christian di Sario lo trasformano. Stelle nel piatto e sopra di noi. E lo declinano in melassa di fichi, pureé di fichi per servire la tartare di ventresca di tonno. Poi si passa alla pasta e fagioli. Il fagiolo, altro nettare, quello prodotto da Michele Ferrante di Controne, lui gira con il cestino di spezie per esaltarne il sapore e le espone a tavola come fossero perle rare. Dalla spigola alla "acqua pazza" di fichi, al tiramisù che va a nozze con agli agrumi della costiera.
Al nostro tavolo la grande connaisseur, Annamaria Parlato, storica d’arte e di Food, che a ogni piatto abbina un quadro. E’ l’Arcimboldo dei sapori. E naufragar mi é dolce in questo mare di stelle...
Un ringraziamento stellare va ad AstroCampania e allo staff tutto dal direttore Iolanda Mansi alla comunicatrice Emilia Filocamo, abituati a ricevere la créme de la créme, come Bernard Arnault, patron della LV che nel 2019 ha aggiunto l’ultimo gioiellino Belmond al suo impero de Luxury. Un suo vezzo quello di presentarsi senza farsi annunciare. C’est bon, c’est chic.
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