21 Dicembre 2023
Con una sentenza, la Cassazione ha stabilito che nell'assegno divorzio conta anche la convivenza. Il periodo durante la quale la coppia convive prima del matrimonio, avrà una valenza nell'assegno di divorzio. "Una sentenza rivoluzionaria", l'ha chiamata il presidente dei matrimonialisti. Una sentenza che, come spesso accade non ha lasciato indifferente il web, che si è scatenato a colpi di meme.
Uno dei più geniali è senz'altro quello che raffigura lui "felice di convivere sapendo che non le pagherà mai il mantenimento se si dovessero lasciare". Poi eccolo a testa bassa: "Sempre lui, dopo la sentenza di ieri della Cassazione per la quale il tempo della convivenza rileva per il calcolo del mantenimento".
A quel punto arriva l'avvocato: "Ora ti spiego cosa cambia. Se ti sposi e poi vi lasciate dopo 3 giorni ma avete convissuto per 10 anni, la devi mantenere perché quel periodo da ora va calcolato come se fosse un matrimonio!". E quindi la replica a metà tra l'amaro e l'ironico: "Avvocatesse, voi sempre belle notizie".
Nell'assegno di divorzio si dovrà tener conto anche del periodo di convivenza pre-matrimoniale. A stabilirlo è una sentenza divenuta storica da parte della Corte di Cassazione e che vede come protagonista una donna che chiedeva che nell'assegno di divorzio fosse incluso il periodo di convivenza prima del matrimonio, dal 1996 al 2003, durante il quale era nato il figlio della coppia. "Nei casi peculiari in cui il matrimonio si ricolleghi a una convivenza prematrimoniale della coppia, avente i connotati di stabilità e continuità, in ragione di un progetto di vita comune, dal quale discendano anche reciproche contribuzioni economiche, laddove emerga una relazione di continuità tra la fase 'di fatto' di quella medesima unione e la fase 'giuridica' del vincolo matrimoniale", scrive la Corte di Cassazione.
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