17 Novembre 2020
Il presidente americano uscente, Donald Trump, avrebbe chiesto ai suoi consiglieri più stretti di valutare l'opzione di un attacco contro l'Iran, per bloccare il suo programma nucleare. A rivelarlo è il New York Times, citando quattro attuali ed ex funzionari dell'amministrazione americana. Secondo quanto raccontato da questi, i consiglieri avrebbero dissuaso Trump dall'ordinare l'attacco, sottolineando che un raid contro gli impianti nucleari della Repubblica islamica potrebbe far esplodere la tensione nella regione proprio nelle ultime settimane del suo mandato.
Il sito nucleare iraniano contro cui Trump avrebbe pensato di "agire nelle prossime settimane" sarebbe quello di Natanz. Giovedì scorso alla Casa Bianca si sarebbe tenuta una riunione dopo le notizie dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), come riporta l'Adnkronos, secondo cui l'Iran sta continuando ad arricchire uranio da usare negli impianti nucleari sforando i limiti imposti dall'accordo internazionale sul suo programma nucleare (Jcpoa), tanto da essere arrivato ad almeno 12 volte la quantità consentita (oltre 2.400 kg a fronte dei 202,8 tollerati).
All'incontro avrebbero partecipato il vice presidente Mike Pence, il segretario di Stato Mike Pompeo, Christopher Miller, che ha preso temporaneamente il posto del segretario alla Difesa Mark Esper appena silurato da Trump, e il capo degli Stati Maggiori Riuniti, Mark Milley.
Secondo le fonti citate dal Nyt tuttavia Trump potrebbe non aver rinunciato a colpire obiettivi e alleati dell'Iran, anche le milizie attive in Iraq.
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