25 Agosto 2020
Alla richiesta avanzata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel di procedere con un'inchiesta completa e trasparente sull'avvelenamento di Aleksei Navalny, la Russia ha risposto in modo negativo.
"Prima è necessario stabilire quale sia esattamente la sostanza" che ha fatto andare in coma l'oppositore, ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, affermando che non ci sono basi per aprire una tale inchiesta in questo momento.
"Per aprire una inchiesta c'è bisogno di una buona ragione. Per il momento - ha sottolineato - possiamo dire solo che il paziente è in coma". Dire che Navalny è stato vittima di un attacco è "rumore per nulla", ha proseguito.
Proprio questa mattina il direttore dell'Istituto di medicina legale aveva commentato che ora è "prematuro" trarre conclusioni sulla vicenda di Navalny senza aver prima identificato la sostanza precisa che lo ha fatto stare male. Peskov ha aggiunto che le conclusioni dei medici dell'ospedale Charité di Berlino, presso cui Navalny è ricoverato da sabato, sono identiche a quelle degli specialisti dell'ospedale di Omsk in cui l'oppositore era stato ricoverato giovedì della scorsa settimana.
"Se la sostanza viene identificata e se si stabilisce che si tratta di avvelenamento - ha concluso - allora avremo le basi necessarie per aprire una inchiesta".
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