12 Ottobre 2020
Bankitalia (LaPresse)
Afferma Eugenio Gaiotti, Capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d'Italia, davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato a proposito della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef) che la nota di aggiornamento al Def, esaminando lo scenario in cui non si tiene conto dell’impiego dei fondi di Ngeu dopo il 2023, "argomenta correttamente che anche in questa prospettiva il debito pubblico italiano è sostenibile". E ancora Sottolinea Gaiotti che "la stabilizzazione del debito su livelli molto elevati lascerebbe il nostro paese fortemente esposto a rischi derivanti da tensioni sui mercati finanziari o da nuovi shock economici".
Gaiotti ribadisce ancora che il debito italiano è assolutamente sostenibile: "Non credo che abbiamo mai detto, neanche nei periodi peggiori della crisi, che il debito italiano non è sostenibile. Lo dicevano gli altri e noi abbiamo efficacemente contestato questa visione sbagliata. Abbiamo sempre detto che è sostenibile in un ambito di politiche di comportamenti ragionevoli". In questa circostanza, prosegue, "resta vero anche a livelli più alti del debito ma non diciamo che va bene, crediamo che mantenere il debito sui livelli dell'ordine del 150% sia molto pericoloso non perché non sostenibile dal punto di vista dei modelli ma perché basta uno shock e un aumento del costo del debito".
"L’azione espansiva è necessaria per sostenere le imprese e le famiglie in un quadro congiunturale ancora debole e incerto; in un’ottica di più lungo periodo, sono necessari interventi che aiutino l’economia italiana a tornare a crescere stabilmente a ritmi sostenuti", prosegue ancora Gaiotti sostenendo che "l’entità dell’effetto macroeconomico delle misure programmate dipenderà, oltre che dalle risorse mobilitate e dalla ripartizione fra le voci del bilancio, anche dai tempi di attuazione dei progetti e dalla loro efficacia nel sostenere il potenziale di crescita". Inoltre, "il presupposto è l’efficace utilizzo dei fondi del programma Ngeu; con interventi mirati attuati senza sprechi e tempestivamente, l’effetto sulla crescita potrebbe essere anche più accentuato"."L’attività economica è tornata a crescere. Si sono finora evitati gli scenari più avversi, ma la ripresa è ancora parziale, dipendente dalle misure di stimolo e soggetta alle incertezze sull'evoluzione della pandemia" afferma il Capo del dipartimento di Economia e statistica della Banca d'Italia.
Sono incerte le prospettive secondo secondo quanto sostenuto da Gaiotti, infatti sottolinea che nonostante si preveda che il Pil nel II trimestre dovrebbe registrare un "recupero più significativo e ampio anche se non omogeneo nei diversi settori", le prospettive restano incerte.
"Nel complesso (considerando anche la revisione al ribasso della stima del secondo trimestre effettuata dall’Istat), valutiamo che resti valida la proiezione che abbiamo pubblicato in luglio, che indicava una caduta del Pil attorno al 9,5 per cento nella media di quest’anno. Le prospettive restano però molto incerte. Resta rilevante il rischio che l’evoluzione globale della pandemia continui a ripercuotersi sulla fiducia di famiglie e imprese o resti debole la domanda globale", afferma Gaiotti.
Inoltre, secondo le valutazioni di Bankitalia, "la produzione industriale potrebbe essere cresciuta attorno al 30 per cento nel terzo trimestre, con un sostanziale recupero dopo il crollo osservato nei mesi di chiusura delle attività economiche. L’impatto della pandemia è invece più persistente nei servizi, che hanno segnato un recupero solo parziale".
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