Napoli, rifiuta la pizza servita dal cameriere: 'È nero, ha il Covid'

"Mai avrei immaginato di dover invitare ad uscire un cliente dal mio locale per atteggiamenti poco graditi. E invece mi sono sentito costretto": comincia così il racconto di Giuseppe Granata, il titolare della pizzeria Félla di Sant'Anastasia, in provincia di Napoli. L'episodio di discriminazione razziale nei confronti di un cameriere bengalese è stato raccontato dal proprietario della pizzeria con un lungo post su Facebook.

Una signora conosciuta è entrata, ha chiesto 2 tranci di pizza, li ho passati in cucina per farli completare, a prenderli dal banco è stato Polash, bengalese da 7 anni regolarmente in Italia, lavoratore, umile, residente nel quartiere Capodivilla. La signora, titolo attribuito solo ed esclusivamente per l’età avanzata, ha iniziato dicendo “ah ma è nero"

Granata prima ha finto di non sentire la frase pronunciata dalla cliente, ma poi la signora l'ha ripetuta direttamente a lui. Nel post su Facebook allora il titolare del locale racconta di aver chiesto quale fosse il problema, pensando che con "nero" la signora si riferisse al cornicione della pizza un po' troppo cotto. Ma la cliente ha ribadito di riferirsi al cameriere di colore e ha anche aggiunto "Loro hanno il Coronavirus, sono stranieri." Ma Giuseppe Granata non ha tollerato queste frasi:

Le ho spiegato che Polash è da 7 anni in Italia e lavora regolarmente, si igienizza e rispetta tutti i protocolli di sicurezza per lavorare, poi ho aggiunto che vive a Capodivilla, la signora ha detto che li c’è un focolaio, che “di loro” ce ne sono tanti. L’ho invitata ad uscire, ad assistere incredula una cliente, anch'essa di colore

A raccontare l'episodio è stato quindi lo stesso Granata, che su Facebook ha allegato anche una fotografia in cui lui e Polash mangiano insieme: "Alla faccia della signora" è la didascalia. Il post è diventato ben presto virale e in molti sono intervenuti in supporto del pizzaiolo, elogiando la sua scelta di perdere un cliente piuttosto che tollerare un'offesa al proprio cameriere, accusato di avere il Coronavirus perché di colore.

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