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Madrid, ultima tappa della Vuelta annullata a - 56km dal traguardo per proteste di oltre 100mila pro-Pal, Sánchez: "Sostegno ai manifestanti" - VIDEO

Momenti di tensione soprattutto alla stazione di Atocha e nel Paseo del Prado: il bilancio è di 2 arresti e 22 poliziotti feriti. Vincitore è il danese Jonas Vingegaard

15 Settembre 2025

È stata interrotta56 chilometri dal suo traguardo la 21esima e ultima tappa della Vuelta di Spagna, una delle più importanti competizioni ciclistiche su strada insieme a quelle di Francia e Italia. L'interruzione è stata causata dagli oltre 100mila dimostranti pro-Pal riversatisi in piazza a Madrid per manifestare contro il genocidio in corso nella Striscia di Gaza. La manifestazione ha visto l'invasione, da parte dei dimostranti, del tracciato: transenne sfondate, corridoi di gara occupati, strade piene di puntine da disegno e vetri per ostacolare la corsa.

Madrid, ultima tappa della Vuelta annullata a - 56km dal traguardo per proteste di oltre 100mila pro-Pal, Sánchez: "Sostegno ai manifestanti" - VIDEO

La mattina di ieri, 14 settembre, già decine di manifestanti si erano radunati lungo il percorso sventolando bandiere palestinesistriscioni gridando contro la strage perpetrata da Netanyahu a Gaza. Alle proteste sono seguiti momenti di scontri e tensioni coi poliziotti, in particolar modo vicino alla stazione di Atocha e lungo il Paseo del Prado2 arresti e 22 poliziotti feriti. Scontri che fanno seguito a quelli che già si erano verificati poco più di dieci giorni fa a Bilbao, dove lo scorso 3 settembre l'11esima tappa della Vuelta (la Bilbao-Bilbao) era stata interrotta per gli stessi motivi. In particolare, la protesta era indirizzata al Team Israel-Premier Tech, società presente alla corsa e finanziata dall'israelo-canadese Sylvain Adams. La gara era stata comunque interrotta quasi quotidianamente per tre settimane da dimostranti filo-palestinesi e ieri al podio della classifica è stato eletto vincitore il danese Jonas Vingegaard, già leader della classifica generale.

Vingegaard aveva infatti vinto, per distacco, la 20esima e penultima tappa, e arrivata alla 21esima con 1'16'' di vantaggio su Joao Almeida, suo principale rivale. La vittoria dunque, dopo il trionfo alla Bola del Mundo, era quasi scritta. "Normalmente la classifica non cambia nell'ultima tappa, speriamo che rimanga così" aveva dichiarato Vingegaard. L'annullamento dell'ultima tappa della Vuelta si è confermato così un caso politico e diplomatico su cui è intervenuto anche il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez esprimendo "sostegno e ammirazione" per chi, nelle tre settimane precedenti, aveva partecipato alle proteste contro il genocidio. La Spagna, ha aggiunto il premier, è "un esempio e un motivo di orgoglio per la comunità internazionale per il suo impegno nella difesa dei diritti umani". Parole che echeggiano la posizione adottata dalla Spagna nel quadro di geo-politica internazionale, ma che hanno suscitato l'indignazione del sindaco di Madrid José Luis Martinez Almeida che ha accusato il premier di aver "rovinato" la Vuelta Ciclista "incitando i manifestanti" con le sue "dichiarazioni irresponsabili, pur sapendo che la città era sotto assedio". "La violenza ha vinto sullo sport", ha denunciato.

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