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Bilbao, 11° tappa della Vuelta interrotta per una protesta pro-Pal contro la squadra israeliana: corsa fermata a -3km dal traguardo - VIDEO

Gli organizzatori e la Giuria hanno deciso la conclusione della corsa per motivi di sicurezza. Pidcock: "Queste azioni ci mettono in pericolo"

04 Settembre 2025

Mancavano solo 3 chilometri al traguardo dell'11esima tappa della Vuelta, la Bilbao-Bilbao, quando gli organizzatori hanno deciso di interrompere la corsa dopo che centinaia di manifestanti filo-palestinesi hanno iniziato a protestare lanciando bandiere e striscioni. È quanto successo ieri, 3 settembre, in Spagna dove la Vuelta (una delle tre grandi corse a tappe del ciclismo su strada insieme al Tour de France e al Giro d'Italia) è stata stoppata per ragioni di sicurezza dopo che gli attivisti pro-Palestina, accorsi numerosi nel capoluogo basco, si erano già resi protagonisti di invasioni di campo.

Bilbao, 11° tappa della Vuelta interrotta per una protesta pro-Pal contro la squadra israeliana: corsa fermata a -3km dal traguardo - VIDEO

La protesta dei manifestanti era indirizzata al Team Israel-Premier Tech, società presente alla corsa e finanziata dal magnate israelo-canadese Sylvain Adams. La fine improvvisa della corsa non ha permesso di decretare alcun vincitore sebbene, al momento dello stop, il posizionamento degli atleti era ben assestato: Vingegaard e l'inglese Pidcock erano riusciti a guadagnarsi alcuni secondi di vantaggio su Almeida, Jorgenson, Hindley e Gall nonché sugli azzurri Ciccone e Pellizzari. I corridori sono arrivati al traguardo in ordine sparso: il vialone d'arrivo era totalmente occupato dalle forze di polizia.

Al grido di "Palestina libera" i manifestanti hanno dunque percorso il tratto finale della corsa scavalcando le recinzioni e creando quella che poi il direttore tecnico della Vuelta ha definito "situazione non facile": "Dobbiamo cercare una soluzione - ha dichiarato Kiko García ai media -, la squadra di Israele deve rendersi conto che essere qui non facilita la sicurezza di tutti gli altri". Sul fatto ha rilasciato una dichiarazione anche Tom Pidcock dopo che, in mattinata, diversi artisti avevano espresso il loro supporto a favore di manifestazioni non violente: "Questo tipo di azioni ci mette in pericolo e non aiuta la causa palestinese". Le squadre hanno chiesto all’Uci, la federazione mondiale, di prendere posizione per garantire maggiore sicurezza alla corsa, e oggi si è mosso anche il CPA, il sindacato internazionale dei corridori: "Chiediamo alle forze di sicurezza spagnole di fare tutto ciò che è in loro potere per assicurare uno svolgimento sicuro della corsa e proteggere i corridori".

Gli attivisti avevano infatti già tentato di bloccare la cronometro a squadre del Team Israel a Figueres provocando la caduta di alcuni atleti. I motivi delle rivendicazioni battono nuovamente bandiera politica in un momento storico dove, a più riprese, lo sport non resta intoccato, come dimostrarono i fatti del 2022 quando il Team Gazprom sponsorizzato dal gruppo dell'energia russo venne cacciato dal World Tour poco dopo l'invasione russa in Ucraina.

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