11 Dicembre 2025
Milano, 11 dicembre. Si è svolto ieri nell'Aula Magna del Palazzo di Giustizia il Convegno "Safeguarding dell'atleta: Fondamenti giuridici e l'esperienza di Milano Cortina 2026", voluto ed organizzato dalla Commissione Diritto dello Sport ed Eventi sportivi e dalla Commissione Diritti Umani dell’Ordine degli Avvocati di Milano, con il Patrocinio della Fondazione Milano Cortina 2026. Dopo i saluti di Giuseppe Ondei, Presidente della Corte d'Appello, di Antonino La Lumia e di Carmelo Ferraro, rispettivamente Presidente e Direttore generale dell'Ordine degli Avvocati di Milano, si sono succedute tre tavole rotonde con relatori di livello e assoluta competenza quali l’avv. Mariapaola Rovetta Arici dello Studio Trifirò & Partners, Componente della Commissione Diritti Umani Ordine Avvocati Milano, Greta Barbone, Human Rights Manager Fondazione Milano Cortina 2026, Catia Giannotta, Safe Sport Unit Project Manager (Comitato Olimpico Internazionale), Claudia Villa-Hughes, Head of Safeguarding per il Centre for Sport & Human Rights, l’avv. Maria Luisa Garatti, Presidente CPO Ordine Avvocati Brescia, Stella Frascà, Componente Commissione diritto dello Sport del CNF, Giuseppe Deleonardis, Chief Ethics and Compliance Officer (Comitato Olimpico Internazionale), avv. Paolo Marsilio, Componente Commissione Diritto dello Sport ed Eventi Sportivi, Ordine Avvocati Milano, Domenico Bria, Segretario Commissione Safeguarding FIGC, Child and Youth Protection Officer FIGC, avv. Simona Ceretta, Componente Commissione Diritto dello Sport ed Eventi Sportivi Ordine Avvocati Milano, che hanno affrontato il tema di come prevenire abusi, violenze e discriminazioni degli atleti.
Le conclusioni sono state affidate all’avv. Maria Laura Guardamagna, Coordinatrice Commissione Diritto dello Sport ed Eventi Sportivi Ordine Avvocati Milano e all’avv. Massimo Audisio, Coordinatore Commissione Diritti Umani Ordine degli Avvocati di Milano che ha dichiarato: “Il ruolo dell’avvocato nel Safeguarding dell’atleta si sposa perfettamente con il suo ruolo sociale, che è imposto dal Codice deontologico, cioè l’attività di vigilanza sui diritti lesi delle persone, quindi siamo naturalmente chiamati a questa attività anche nel mondo dello sport. Con la riforma del diritto sportivo del 2021 questo concetto, che esisteva già, è stato formalizzato ed il nostro lavoro è stato irrobustito.”
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