02 Giugno 2025
Nel giorno della Festa della Repubblica, anche il Presidente Sergio Mattarella si sveglia e rompe il silenzio istituzionale genocidio in corso nella Striscia di Gaza. Durante il suo discorso al Quirinale, il Capo dello Stato ha condannato duramente la situazione nella Striscia, chiedendo con forza che Israele consenta l’accesso agli aiuti umanitari, definendo “disumano ridurre il popolo palestinese alla fame”.
“Ridurre alla fame un'intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano – ha dichiarato Mattarella – ed è grave l'erosione di territori dell'autorità palestinese, i palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi”. Una presa di posizione chiara, che arriva dopo mesi di silenzio da parte delle alte cariche dello Stato italiano.
Il Presidente ha ribadito come “l’occupazione illegale di territori di un altro Paese non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio della barbarie nella vita internazionale”.
Mattarella ha voluto ricordare anche il diritto dei palestinesi ad avere “il loro focolare entro confini certi”, sottolineando come sia “inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario ai cittadini di Gaza”. Un appello accorato, che si contrappone al protrarsi delle ostilità e al blocco degli aiuti essenziali destinati a una popolazione allo stremo.
Non è mancato un riferimento agli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. “Il Medio Oriente, dopo il sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi – con ostaggi odiosamente rapiti e ancora trattenuti, che vanno immediatamente liberati – vive il dramma in atto nella Striscia di Gaza”. Un riconoscimento della complessità e della brutalità del conflitto, ma anche un richiamo alla necessità di un’azione equilibrata che metta al centro i diritti umani e la legalità internazionale.
Il Capo dello Stato ha poi ampliato il discorso a una riflessione più ampia sulla pace e sul ruolo della comunità internazionale. “La pace non è un ideale per anime ingenue, ma un obiettivo da costruire pazientemente, senza limitarsi a evocarla”, ha affermato con forza, lanciando un monito a tutte le diplomazie del mondo. “È necessario impegnarsi perché prevalgano i principi della leale collaborazione internazionale, della convivenza pacifica, realizzati mediante il dialogo, la costruzione di misure crescenti di fiducia vicendevole”.
Mattarella ha anche espresso “alta preoccupazione per le manifestazioni di antisemitismo che si riaffacciano nel mondo”, richiamando l’attenzione su una pericolosa deriva che accompagna spesso le tensioni geopolitiche.
In un momento storico segnato da guerre, crisi ambientali e migrazioni di massa, il Presidente della Repubblica ha voluto ribadire che “le regole sono destinate a evolvere ma un quadro di riferimento, un ordine globale, basato sul rispetto e sul riconoscimento reciproco, è essenziale per scongiurare i conflitti e destinare, così, forze e risorse ad affrontare le grandi sfide epocali di fronte alle quali si trova l’umanità”.
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