18 Novembre 2025
Alessandro Terzulli, Capo Economista di SACE, in occasione della Presentazione della seconda edizione dell'Africa Champion Program, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Quali sono le principali aree di opportunità per le aziende italiane nei Paesi prioritari del Piano Mattei?
"Quando guardiamo all'Africa nel suo complesso stiamo parlando di un panorama molto variegato, eterogeneo; non c'è un approccio di per sé all'Africa ma uno per le sue regioni e i singoli Paesi. Quando parliamo di mercati di opportunità questi possono essere diversi, la Costa d'Avorio, a ovest, è sicuramente un mercato di interesse. Buone opportunità le presentava anche il Senegal, prima di entrare in una serie di problemi legati ai conti pubblici. Per quanto riguarda i mercati di interesse del Nord Africa, più vicini a noi geograficamente e culturalmente, ci sono l'Algeria e il Marocco. Quest'ultimo, secondo i nostri indicatori di opportunità relativi all'export e agli investimenti dell'Italia, è il primo paese dell'intero continente africano per noi in lizza. Vediamo bene anche il mercato keniota, il Camerun e l'Angola; nella maggior parte dei casi abbiamo parlato di Paesi che rientrano tra i 14 prioritari del Piano Mattei".
In che termini SACE può facilitare l'azione delle imprese italiane?
"Quando parliamo di questi mercati sicuramente ci riferiamo alle opportunità, si parla di un continente che ha fatto registrare nel 2024 esportazioni italiane per 20 miliardi di euro; non è una cifra molto alta, ma questo dato ha una duplice lettura: la lettura positiva è che c'è un potenziale che ancora non stiamo cogliendo. I mercati hanno dei profili di rischio non sempre facili e possono essere colti grazie a un supporto, che può essere di carattere finanziario e assicurativo. SACE da questo punto di vista ha molti strumenti per metterli in atto contro i rischi di mancato pagamento: questo consente di fornire a controparti africane delle migliori condizioni di pagamento e accesso alla finanza, come a esempio con il nostro programma di push strategy, e tutta una serie di strumenti accessori che possano consentire all'impresa italiana di aggiudicarsi delle commesse (dallo stadio preliminare fino alla fase finale, ovvero sia il momento in cui se la aggiudicano)".
Quali ambiti ritiene più rilevanti per ampliare il programma nelle prossime edizioni?
"Abbiamo una prospettiva settoriale molto importante: i settori sono quelli dell'energia, delle infrastrutture e dell'agribusiness, dove noi, con le nostre tecnologie e meccanica strumentale, possiamo fare molto. Questo rimanda a una connotazione di settori molto tradizionali: in questi settori invece c'è un'evoluzione, sono i settori del futuro. In una logica di agribusiness pensiamo all'importanza dell'agritech. Sono mercati che hanno bisogno di un salto tecnologico, sistemi di irrigazione efficiente, la sanitation, sistemi idrici moderni e sistemi tecnologici basati anche sull'intelligenza artificiale, i droni, le previsioni meteorologiche, come fare le colture... Noi, da questo punto di vista, possiamo sicuramente offrire molto".
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