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Nicastro (Banca Aidexa): “ piccole imprese rappresentano il 30% del PIL, oltre metà dei nuovi posti di lavoro e sono fondamentali per la coesione sociale"

Il presidente di Banca Aidexa, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede della Banca a Milano è stato intervistato da Il Giornale D’Italia; focus sulle piccole e micro imprese

11 Novembre 2025

Roberto Nicastro, il presidente di Banca Aidexa, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede della Banca a Milano è stato intervistato da Il Giornale D’Italia parla di come usare correttamente la parola PMI e sottolinea l’importanza delle piccole imprese.

Siamo qui alla nuova sede di Banca Aidexa. Lei ha fatto un discorso sul fatto che PMI non è esattamente un termine corretto quando si parla dei vostri clienti, vorrei che me ne parlasse?

La parola PMI è molto utilizzata in Italia, mette insieme imprese che hanno però caratteristiche profondamente diverse. Le M (Medie) sono imprese da 30, 40, 50 milioni di fatturato. Magari molte di queste esportano, hanno anche 300-500 dipendenti, hanno una struttura anche piuttosto sofisticata, esigenze importanti ma molto specifiche. Dall'altra parte c'è la grandissima platea delle micro e piccole imprese che sono molto diverse. Lì stiamo parlando di imprese con magari mezzo milione di fatturato 4 o 5 dipendenti, veramente non si possono paragonare e quando nel Paese si adottano soluzioni per le PMI si rischia in qualche modo di mettere insieme appunto esigenze profondamente diverse, come Aidexa, noi vogliamo focalizzarci sulle micro e piccole imprese che da sole rappresentano qualcosa come 30% del PIL, oltre metà dei nuovi posti di lavoro e sono fondamentali per la coesione sociale. Ecco, alle volte il fatto che vengono confuse con le Medie imprese porta a non dare soluzioni adeguate a questo pezzo d'Italia, che è assolutamente fondamentale.

 Tra i vostri clienti qual è il settore che risuona maggiormente?

Abbiamo per esempio una forte presenza dell'artigianato, mettendoci in questo anche la piccola manifattura che lavora all'interno di filiere maggiori, in qualche caso magari anche orientate all'export. Ma il nostro cliente è la piccola manifattura italiana. C'è il commercio, commercio al dettaglio, commercio all'ingrosso. C'è tutto il mondo dell'ospitalità, tutto il mondo legato al turismo, sia come diretto che come indotto, l'alberghiero, i ristoranti ma anche per esempio la produzione di mobili, la produzione di varie cose che poi tipicamente si trovano all'interno di una ricettività turistica, cioè, sono le costruzioni. C’è anche l'agricoltura. Insomma, è il mare magnum di un'economia italiana un 4 milioni e 300 mila imprese che con configurazione societaria. Spesso si dice che queste sono destinate a scendere lo si diceva anche venti anni fa quando erano 4 milioni oggi sono 4 milioni e 3. La realtà è che i piccoli stanno crescendo in tutto il mondo e la tecnologia dell'informazione non è che richiede necessariamente dimensioni grandi, ma addirittura sta facilitando i piccoli operatori.

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