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Tanzilli (Gruppo FS): "Forte di una solida espansione a livello europeo e internazionale, il nostro obiettivo è esportare processi ingegneristici, design e know-how"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Tommaso Tanzilli, Presidente del Gruppo FS: "Le sfide future proseguono il percorso di industrializzazione e innovazione costruito per l’Italia negli ultimi decenni, oggi proiettato verso l’Europa"

06 Novembre 2025

Tommaso Tanzilli, Presidente del Gruppo FS, in occasione della mostra "Le ferrovie d’Italia (1861-2025). Dall’unità nazionale alle sfide del futuro", è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

"La mostra nasce non per la volontà di autocelebrare ma celebrare quello che hanno significato le Ferrovie Italiane per il Paese. 120 anni dalla fondazione delle Ferrovie dello Stato Italiane nel 1905, ma di fatto nascono anche prima, con l'Italia unitaria nel 1861, dove vennero unite le ferrovie preunitarie con l'orario unico ferroviario italiano. Quello è stato il primo segno di unità anche fisica e geografica del Paese, a cui sicuramente le Ferrovie hanno contribuito molto. È questo quello che la mostra vuole significare e celebrare.

Le sfide per il futuro sono esattamente quello che abbiamo costituito per il Paese in questi decenni scorsi, cioè un processo di industrializzazione e di innovazione che vogliamo continuare a fare sia per il Paese e per l'Europa. La nostra espansione in Europa e nel mondo è sicuramente consistente, per cui vogliamo esportare i nostri processi ingegneristici, il nostro design e il nostro know how anche laddove questo possa essere richiesto".

Quali momenti della storia delle Ferrovie dello Stato ritiene simbolici del progresso e della modernizzazione del Paese?

"Ce n'è più d'uno, sicuramente il primo è l'orario unico ferroviario che è stato il primo segno di unità e di modernizzazione del Paese che si era appena costituito. Il secondo è quello della rinascita postbellica e quindi della ricostruzione postbellica. Il terzo e ultimo è lo stiamo ancora vivendo: quello del processo di innovazione con l'alta velocità.

La visita di Mattarella è andata molto bene. Per una serie di motivi: la mostra è oggettivamente bella, invito tutti a visitarla. Il Presidente era molto contento, ci ha ricordato anche episodi personali della sua vita legati al mondo delle ferrovie e soprattutto è stato felice degli 80 ferrovieri presenti, nella maggior parte giovani, di farsi una foto e di parlare con loro, i rappresentanti di tutte le nostre articolazioni; siamo un mondo complesso e articolato.

Siamo collocati molto bene, siamo stati fra i primi a immettere l'alta velocità nel sistema nazionale; abbiamo sicuramente un know-how superiore ad altri e ci collochiamo come fra coloro che in qualche modo hanno fatto scuola agli altri. Non c'è un Paese specifico su cui ci vogliamo concentrare, spesso veniamo chiamati, non mettiamo, come dire, il piede in casa altrui se non invitati. Il nostro know-how è molto apprezzato ovunque, dove veniamo chiamati andiamo sicuramente con piacere a esportare il nostro know-how, i nostri processi ingegneristici e il nostro design (basta guardare il nuovo Frecciarossa). Siamo in linea, a dicembre faremo la presentazione dello stato dell'arte; allineati con quello che abbiamo presentato dicembre scorso".

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