28 Ottobre 2025
Jeffrey Ho, Direttore medico di Axon Enterprise, in occasione dell'Axon Tech Summit Italia, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Quali evidenze operative supportano l’utilizzo delle tecnologie Axon in termini di miglioramento della sicurezza degli operatori sul campo?
"Direi che le prove operative sono i dati che abbiamo raccolto in oltre 25 anni. Il mio team e io abbiamo studiato personalmente questi dispositivi, sia in laboratorio su esseri umani che su modelli animali, in molteplici situazioni e scenari diversi. Disponiamo di una grande quantità di dati umani e animali raccolti nel corso di 25 anni; abbiamo sempre pubblicato tutto attraverso il processo di revisione paritaria in ambito medico: il nostro lavoro è interamente disponibile al pubblico. Chiunque sia interessato ad approfondire può consultare questi studi, leggerli per capire come sono stati condotti, quali conclusioni ne sono emerse, e farsi così un’idea di tutte le prove operative che dimostrano la sicurezza dei nostri dispositivi".
Quali ritiene siano le opportunità e i limiti specifici per l’Italia nell’implementazione delle soluzioni Axon?
"Sono avvantaggiato nel rispondere a questa domanda perché, 25 anni fa, quando abbiamo introdotto questa tecnologia negli Stati Uniti, abbiamo avuto interazioni molto simili con il pubblico, i media e le forze dell’ordine. Ho visto tutte le critiche che sono emerse in quei contesti e le abbiamo analizzate con molta attenzione, cercando di affrontarle in tutta la ricerca che abbiamo condotto. Credo che il principale ostacolo sia che alcune persone giudicano queste armi basandosi sul fatto che si tratta di strumenti a base elettrica e non su principi fisiologici tradizionali, come avviene per altri mezzi di forza.
Per esempio, se si guarda a un manganello, le persone capiscono intuitivamente cosa accade se qualcuno viene colpito con quello. Ma non comprendono istintivamente cosa succede quando si viene esposti all’elettricità. Quando parlo di esposizione all’elettricità, ci sono diversi livelli di intensità a cui si può essere sottoposti, ma la gente tende automaticamente a considerarla qualcosa di estremamente pericoloso, perché fin da piccoli viene insegnato che infilare un dito in una presa elettrica è pericoloso, o che toccare i cavi dell’alta tensione o essere colpiti da un fulmine è pericoloso.
Bisogna ricordare che questi dispositivi sono alimentati da batterie delle dimensioni di una fotocamera, quindi non sono in grado di erogare quel tipo di scarica su un essere umano. Tuttavia, credo che la maggior parte delle persone non lo comprenda appieno e non arrivi a trarne una conclusione logica. È questo il tipo di percezione che bisognerà superare tra i cittadini comuni, nella comunità, tra coloro che temono che la polizia possa avere troppi poteri, e persino tra i media, che potrebbero non comprendere del tutto la tecnologia ma devono rappresentarla in modo equilibrato. Tutto deve essere sempre considerato nel giusto contesto".
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