Sassoli (UPA): "Mercato pubblicitario 2023 a +2,5%, l'eredità di Berlusconi sta nella capacità di interpretare i cambiamenti sociali"

Lorenzo Sassoli, Presidente della UPA, durante l'assemblea annuale UPA23 (Utenti Pubblicità Associati) ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"I temi della conferenza sono numerosi. Nel titolo del nostro incontro si legge "noi" e ciò vuol dire che nessuno nel sistema della comunicazione può considerarsi un'isola, siamo tutti dipendenti l'uno dall'altro e quindi è un sistema che deve maturare unitamente. A proposito di questo, la crescita del mercato è del 2,5% in termini di investimenti pubblicitari grazie ad una fiducia abbastanza diffusa sia da parte delle aziende che da parte del paese.

Abbiamo risparmi molto alti che sono a disposizione dei consumi, abbiamo un PIL che cresce di più rispetto al resto dell'Europa ma, soprattutto, abbiamo aziende che hanno capito che gli sforzi profusi nella pubblicità sono investimenti e non spese che si tagliano nei momenti di incertezza, per questo motivo siamo fiduciosi.

Il mercato crescerà del 2,5% e quindi di più rispetto all'anno scorso, recuperando completamente la perdita del 2020, periodo pandemico.  

Per quanto riguarda i settori, sicuramente il turismo, il tempo libero, sicuramente la cura della persona, l'alimentare, l'automobile stanno crescendo in maniera significativa. Direi che quasi tutti stanno crescendo, fatta eccezione per le telecomunicazioni che sono in una fase di trasformazione e quindi in una fase un po' riflessiva. 

Per quello che riguarda i mezzi, per la prima volta c'è una certa omogeneità nella crescita degli stessi. 

Anche la stampa comincia ad avere un segno positivo, il che vuol dire che sta terminando quella traversata nel deserto che ha dovuto affrontare negli ultimi dieci anni col passaggio al digitale. La pubblicità come investimento era anche uno dei mantra di Berlusconi che oggi ricorderemo all'inizio del nostro incontro auspicando che i suoi successori e i suoi collaboratori vogliano continuare a operare e a investire nel nostro Paese. La più grande eredità che ci ha lasciato riguarda la visionarietà, la capacità di interpretare i cambiamenti sociali e in particolare, per quello che riguarda noi investitori pubblicitari, proprio la rivoluzione del sistema della pubblicità e della comunicazione"