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Gaza, le immagini satellitari della Striscia prima e dopo i bombardamenti israeliani, Onu: "70% degli edifici distrutto o danneggiato" - VIDEO

Le immagini satellitari catturate da Planet Labs PBC documentano con impietosa chiarezza l'entità della devastazione inflitta a Gaza nel corso dell'ultimo anno. Il confronto tra le immagini di “prima” e “dopo” l’assalto israeliano rende evidente come l’obiettivo dell’offensiva sia stato non solo militare, ma anche sistemico: cancellare ogni forma di vita civile, ogni infrastruttura, ogni traccia di normalità nell’enclave palestinese già da anni sotto assedio

08 Ottobre 2025

Le immagini satellitari catturate da Planet Labs PBC documentano con impietosa chiarezza l'entità della devastazione inflitta a Gaza nel corso dell'ultimo anno. Il confronto tra le immagini di “prima” e “dopo” l’assalto israeliano rende evidente come l’obiettivo dell’offensiva sia stato non solo militare, ma anche sistemico: cancellare ogni forma di vita civile, ogni infrastruttura, ogni traccia di normalità nell’enclave palestinese già da anni sotto assedio.

Secondo una dichiarazione diffusa lunedì dall'Ufficio stampa governativo di Gaza, il 90% del territorio è stato “totalmente” distrutto. Non si è trattato solo di bombardamenti mirati: l’offensiva ha colpito in modo sistematico luoghi di culto, siti storici, strutture educative e sportive, cimiteri, scuole e ospedali, senza risparmiare alcun elemento della vita collettiva. A questo si aggiunge un dato allarmante: oltre il 94% dei terreni agricoli della Striscia — una risorsa vitale per la sopravvivenza della popolazione — è stato distrutto.

Le rilevazioni fornite da fonti delle Nazioni Unite, tra cui l'Ufficio per gli Affari Umanitari (OCHA), il Centro satellitare dell’ONU e lo Shelter Cluster dell’UNHCR, confermano il bilancio drammatico: il 92% delle unità abitative a Gaza è stato distrutto o gravemente danneggiato. Il 70% delle strutture, pubbliche e private, risulta irrecuperabile. Più di 1,3 milioni di persone — su una popolazione di circa 2,2 milioni — si trovano ora senza un tetto, in condizioni di emergenza umanitaria estrema.

Questi dati, uniti alla testimonianza diretta di chi ancora cerca di sopravvivere tra le macerie, delineano i contorni di una strategia militare che va oltre la rappresaglia o la “sicurezza”: si configura come una campagna di distruzione sistematica, una guerra totale contro la popolazione civile.

L’operazione portata avanti da Israele contro la Palestina — definita da molti osservatori e attivisti come un vero e proprio atto di genocidio — viene condotta con una ferocia senza precedenti, nella più totale impunità, e con il sostegno politico, economico e militare delle potenze globali.

Quella che si sta consumando a Gaza non è un'azione isolata, ma l’ennesima escalation di un progetto coloniale che da decenni mira a svuotare la terra palestinese della sua popolazione, della sua memoria e della sua identità.

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