08 Ottobre 2025
"È ora di chiamarla con il suo nome. Questa è guerra ibrida. Questa è una zona grigia deliberata e mirata, una campagna contro l'Europa. E l'Europa deve rispondere". La linea della Presidente della Commissione Ue Von der Leyen, intervenuta questa mattina nell'Aula del Parlamento per tornare a discutere di presunte incursioni russe nello spazio aereo dell'Unione, è sempre la stessa. "Fare" la pace attraverso la guerra.
La pace diventa il pretesto perfetto per mobilitarsi e armare un'Europa la cui prima narrazione, rivendica contraddittoriamente la Von der Leyen, resta la negazione del conflitto. Per "preservare la pace" scandisce per l'ennesima volta la Von der Leyen, bisogna "avere la capacità di scoraggiare aggressioni e provocazioni". Come? Dotandosi "urgentemente di una capacità strategica di risposta". Dalle parole, questa volta più accanite e allarmanti, la Presidente della Commissione passa "ai fatti". Ricordando anzitutto come l'Europa stia vivendo "il più grande aumento della spesa per la difesa nella storia dell'Unione": oltre 800 miliardi di euro mobilitati dalla cosiddetta "agenda Readiness 2030" che garantiscano la creazione di "un piano paneuropeo preciso, coordinato strettamente con la NATO". Quindi, rilancia Von der Leyen parlando sempre di presunta "difesa", una nuova roadmap che, paradossale, si chiamerà 'Preserving Peace'. In sostanza, una tabella di marcia con cui l'Europa promette obiettivi comuni e "concreti per il 2030". Ma non solo. Von der Leyen annuncia anche la formazione di "Coalizioni di capacità collettive", cioè "gruppi di Stati membri" impegnati nella difesa aerea e nella "guerra" informatico-elettronica, dove la Presidente vede l'Ue un po' troppo "zoppicante". Quindi, altro tassello del puzzle, "una forte industria della difesa". Esercito. "Muro di droni" quale "risposta alla realtà della guerra moderna".
"Il Drone Wall - continua la Von der Leyen gettando benzina sul fuoco dell'escalation - contribuirà anche alla sorveglianza del fianco orientale. Questo monitorerà e proteggerà i cieli, i mari e il suolo dei nostri membri orientali. (...) uno scudo per l'intera Unione, compreso il fianco meridionale". Finalità, quelle del "muro di droni", che non riguarda solo il controllo dei movimenti sospetti "russi", ma che addirittura dovrebbe rispondere "alle catastrofi naturali, alla lotta alla criminalità organizzata intrnazionale, (...) al monitoraggio delle migrazioni armate". Oltre a ciò, Von der Leyen ha annunciato anche "nuove Alleanze Tecnologiche" capaci di far passare "le idee (...) dal prototipo al campo di battaglia". "Dobbiamo essere pronti a uscire dalla nostra zona di comfort. Dobbiamo esplorare nuovi modi di fare le cose. E, soprattutto, dobbiamo scoraggiare chiunque cerchi di farci del male" ha concluso la Von der Leyen con l'ennesimo monito.
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