03 Ottobre 2025
Le immagini che arrivano da Israele sono particolarmente forti. Dopo l'abbordaggio delle navi della Global Sumud Flotilla, tutti gli attivisti sono stati portati al porto di Ashdod e poi smistati in vari centri per la detenzione. In un video è visibile il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, l'ultraortodosso Itamar Ben Gvir, insultare e sbeffeggiare gli attivisti seduti per terra, in diverse fila, chiamandoli "terroristi".
La notte successiva a Yom Kippur si è trasformata in un palcoscenico di propaganda politica al porto di Ashdod. Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, esponente dell’estrema destra, ha visitato la struttura dove sono detenuti gli attivisti della Global Sumud Flotilla, intercettata mercoledì in acque internazionali.
Davanti a centinaia di persone sedute a terra, in fila e circondate da poliziotti, Ben-Gvir li ha definiti più volte “terroristi”. Li ha accusati di essere venuti “per sostenere Hamas” e di trasportare droghe e alcol, senza alcun carico umanitario. La scena, filmata e diffusa sui social dal ministro stesso, è stata percepita come una provocazione e un atto di propaganda destinato a criminalizzare un’azione non violenta di solidarietà.
Il portavoce della polizia israeliana ha rilanciato sui social mostrando un video dall’interno di una delle navi, sostenendo l’assenza di aiuti umanitari. Ma la versione israeliana è stata contestata dal team legale di Adalah, che assiste gli arrestati. Gli avvocati raccontano che, all’arrivo di Ben-Gvir, alcuni attivisti hanno intonato “Free Palestine” e la polizia ha reagito facendoli inginocchiare e ammanettandoli con fascette.
Secondo Adalah, le condizioni di detenzione “non sono degne di un Paese democratico” e rappresentano un abuso già inflitto per decenni ai palestinesi, ora esteso anche a cittadini e attivisti occidentali. La vicenda mette in luce la volontà del governo Netanyahu di criminalizzare ogni forma di resistenza civile all’assedio di Gaza, anche quando si tratta di iniziative pacifiche e simboliche.
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