09 Settembre 2025
Roma, 9 set. (askanews) - Dopo le manifestazioni e le proteste, sfociate in disordini con le forze dell'ordine, con almeno 19 persone morte e decine di feriti, il governo nepalese ha deciso di revocare il blocco di oltre 20 social network, tra cui Facebook, Instagram, X e YouTube.
Il primo ministro nepalese Khadga Prasad Sharma Oli, in una lettera pubblicata durante la notte, dopo una riunione di gabinetto d'emergenza in cui il ministro degli Interni si è dimesso, ha dichiarato di essere "profondamente rattristato" per le morti. "Il governo non era favorevole a fermare l'uso dei social media e garantirà un ambiente favorevole al loro utilizzo", ha scritto, ordinando a una commissione d'inchiesta di indagare sulla violenza.
"Il governo ha sbloccato l'accesso ai social media per salvare la poltrona - ha denunciato uno studente 21enne - è chiaro che avevano bloccato le piattaforme per nascondere la verità, per tenere al sicuro i loro segreti" ha aggiunto, parlando di corruzione. Come lui, molti altri nepalesi scesi in piazza.
Le autorità avevano giustificato il blocco delle piattaforme social per contrastare abusi come fake news e frodi, sostenendo che non si erano registrate presso gli organi statali.
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