03 Settembre 2025
Missili, caccia e altre attrezzature militari di fabbricazione cinese, alcune delle quali esibite per la prima volta al pubblico, sono stati protagonisti della grande parata che si è svolta a Pechino in occasione dell’80° anniversario della conclusione della Seconda guerra mondiale. Durante l’evento sono stati mostrati armamenti strategici per l’impiego terrestre, marittimo e aereo, tecnologie avanzate per la guerra di precisione e droni. A completare lo spettacolo, formazioni di aerei da guerra ed elicotteri hanno sorvolato il cielo sopra la capitale cinese.
Le truppe hanno marciato scandendo il passo davanti al presidente Xi Jinping, leader del Partito Comunista Cinese e comandante supremo delle forze armate in qualità di presidente della Commissione Militare Centrale.
All’evento hanno assistito circa una ventina di capi di Stato e di governo stranieri, provenienti in gran parte dal Sud-Est asiatico, dall’Africa e dall’Asia meridionale. Il presidente indonesiano Prabowo Subianto è giunto a Pechino solo poche ore prima dell’inizio della cerimonia, a causa di ritardi dovuti a proteste nel suo Paese contro i privilegi parlamentari.
Ospiti di spicco il leader nordcoreano Kim Jong-un, insieme alla figlia 13enne Ju Ae, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente iraniano Massoud Pezeshkian, tra gli altri leader internazionali. Nessun leader occidentale presente, a parte il primo ministro slovacco Robert Fico, il bielorusso Aleksandr Lukashenko, e il serbo Aleksandar Vučić. Le Nazioni Unite sono state rappresentate dal sottosegretario generale Li Junhua.
"Il mondo si trova di fronte a una scelta tra la pace e la guerra". Così si è espresso il presidente cinese durante il suo discorso di apertura della parata militare. "La Cina è per una forza di pace e di sviluppo. Nessun bullo potrà intimidirci", ha aggiunto, mostrando come la Cina stia tentando di spostare gli equilibri geopolitici, creando un nuovo ordine mondiale con blocco asiatico alternativo a quello occidentale.
La cerimonia in piazza Tienanmen si è conclusa con una “doppia” stretta di mano tra Xi Jinping e Vladimir Putin. Il presidente cinese ha salutato anche il leader nordcoreano Kim Jong-un. Poco prima, nel cuore della piazza, avevano sfilato diversi sistemi d’arma, tra cui il nuovo missile balistico intercontinentale DF-61, capace di trasportare testate nucleari.
"La nazione cinese è una grande nazione che non teme la violenza ed è autosufficiente e forte", ha proseguito poi Xi. "In passato, di fronte a una lotta all'ultimo sangue tra giustizia e male, luce e oscurità, progresso e reazione, il popolo cinese si è unito e si è ribellato, lottando per la sopravvivenza nazionale, il rinnovamento nazionale e la giustizia umana", ha concluso il presidente cinese.
Nel corso della giornata, Putin e Kim Jong-un hanno dato avvio a un incontro bilaterale presso la Diaoyutai State Guesthouse a Pechino. Secondo quanto riferisce l’agenzia Tass, Kim ha raggiunto il luogo dei colloqui salendo sull’auto presidenziale di Putin, una Aurus President di fabbricazione russa, come aveva già fatto lunedì scorso con il premier indiano Narendra Modi a Tianjin. "La Russia e la Corea del Nord lottano insieme contro il nazismo moderno". Così ha dichiarato Vladimir Putin durante l’incontro con Kim Jong-un, ringraziando il leader nordcoreano per l’invio di armi a sostegno della guerra della Russia contro l’Ucraina.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia